Quaderni di birdwatching | Anno V - vol. 10 - ottobre 2003 |
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![]() testo, foto e video di Stefano Benucci |
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Latmosfera è gradevole, piena di curiosità per limminente partenza. La motonave Ulisse esce dal porto carica di binocoli e di speranze. Tutti, io per primo, ci chiediamo che cosa vedremo; il mare è immensamente grande e, a prima vista, sembra vuoto. Paolo Politi, impagabile organizzatore di questa avventura apre i bidoni dove da settimane accumula scarti di pescheria e pane secco e comincia subito a pasturare. E qui che si gioca buona parte della riuscita del nostro pelagic: il chum, questa maleodorante miscela, attirerà i pelagici? E quali specie? E quanto verranno vicini? |
Gli animi si scaldano. Molti ebiennini, pur esperti birdwatchers, non avevano mai visto una Berta maggiore. Quasi nessuno laveva vista così bene. Le berte seguono la poppa della barca con il loro caratteristico volo a ghirigori e talvolta sono così vicine che bisogna scostare il binocolo e guardare ad occhio nudo. Berta minore! Berta minore! Annuncia Lorenzo Vanni. Eccola veloce come un siluro che si infila nel gruppo di Berte maggiori e Gabbiani reali mediterranei che ci scorta. Un coro di grida e sorrisi soddisfatti accompagna la new entry. Le due berte sono diversissime tra loro; a parte le dimensioni minori e più raccolte e il maggiore contrasto che caratterizzano la Berta minore, caratteri non sempre pienamente apprezzabili sul campo, il volo della Berta maggiore ricorda quello di un albatros, quello della Berta minore è battuto come quello di un'anatra o, meglio ancora, di un alcide. Ricordo, per inciso, che in determinate condizioni come nel caso di un forte vento contrario anche la Berta maggiore può avere un volo battuto ma mai così veloce come nella sua cugina. Anche il modo di alimentarsi è diverso. La maggiore tende a raccogliere il cibo solo sulla superficie dellacqua. Talvolta ammara pesantemente e immerge in acqua collo e testa e anche parte delle ali per raccogliere il cibo che affonda; la sua ottima galleggiabilità la trattiene e non riesce ad immergersi più di tanto. La Berta minore, invece, si tuffa anche completamente sottacqua a vi nuota anche per alcuni metri. E bellissimo poterla addirittura osservare mentre "vola" sottacqua dallalto della barca grazie alla trasparenza dellacqua. E unesperienza rara che con tacita soddisfazione condividiamo, alcuni di noi silenziosamente, altri mugolando come bambini che scartano i regali di Natale. La berta!...... La berta tutta nera!!...... Berta grigia!!!!!!! Ah!.. Ah!..... E Igor Festari che lancia lallarme e anche lo scompiglio generale. Dovè? Guardo disperato la moltitudine di uccelli che ci segue. Là! Sotto la nave! mi indica Lorenzo-occhio di lince. |
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Berta grigia - doppio clic per far partire |
Eccola lì. E proprio lei. Bravo Igor, bel colpo! Ladrenalina è palpabile e si aggiunge al velo di salmastro che ci avvolge tutti. Grida, risate, frasi concitate mentre 124 occhi fissano un solo uccello.
Sono soddisfatto. Tutti questi ebiennini che sono venuti nella mia città a fare birdwatching ora possono dire che ne è valsa la pena. Ma non è finita. Anzi, siamo appena agli inizi della nostra gita. Già davanti a noi si staglia lisoletta di Palmaiola. Cè un bel Gabbiano corso, adulto, in bellavista su alcuni scoglietti. Qualche fortunato osserva, sulle rocce dellisola un Picchio muraiolo. Un altro Picchio muraiolo viene osservato poco dopo sullisolotto dei Topi di fronte alle coste dellElba. Il nostro pelagic si fa sempre più ricco di specie ma cala un po di tono. Il cielo è nuvoloso e a tratti una leggera pioggerella si mescola allodore del sale e del mare. In un incerto e fascinoso controluce ecco apparire tre missili con le ali, tre Sule di diverse età (adulto, subadulto e giovane) un vero avvistamento didattico. Ecco il giovane vicinissimo. Nel binocolo non centra. Mi osserva con quellenorme occhio chiaro, poco espressivo, da rettile e poi si tuffa vicino alla barca per la nostra gioia. E un po lapoteosi del nostro giro. La barca, come per magia, in un paio dore ci ha traghettato dal Mediterraneo alle coste della Scozia. E come se lElba fosse una delle Ebridi perfettamente incastonata tra il cielo grigio e il mare biancastro. Mi giro verso Pietro dAmelio che sospira alla mia destra: Hai visto? Ecco le Sule! Ho mantenuto la promessa. Ma quanti lifers hai fatto oggi? Pietro sorride e stringe le spalle. Effettivamente mi sono tolto un peso. Pietro ci teneva tantissimo a vedere la Sula e io, un po facilone, mi ero sbilanciato: La Sula te la do per certa! Poi a metà gita, nonostante la giornata ampiamente fruttuosa avevo cominciato a preoccuparmi. Ora tutto era andato a posto. Sulla via del ritorno, già ampiamente soddisfatti osserviamo anche un Gabbiano roseo. Alla lista sono inoltre da aggiungere il Gabbiano comune, il Gabbiano corallino, il Pellegrino, il Falco di palude e un bello stormo di alcune decine di Allodole in migrazione dallElba verso la costa continentale. Labbi e stercorari sono stati i grandi assenti ma non possiamo lamentarci. Già prima di prendere terra si parla di duplicare questo pelagic trip a fine estate-inizio autunno prossimi. Arrivederci a presto dunque per chi vorrà esserci. |
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