EBN ITALIA Bird Trips

Meeting with EBN Italia

testo di Luciano Ruggieri

INTRODUZIONE

Organizzare un meeting a San Rossore non è stato facile. La tenuta, già dei Savoia e poi passata sotto la gestione dell'Alta Presidenza della Repubblica e più recentemente alla regione Toscana, ha una superficie enorme, di 4800 ettari, ma non tutte le aree sono visitabili. Le diverse aree che la compongono, sono caratterizzate da un grande varieta' di ambienti, boschi di pino marittimo, domestico o misto a latifoglie, importanti aree umide (Le Lame, il Lago di Massaciuccoli) e l'ambiente unico della duna. Le Tenute (Migliarino, San Rossore, Tombolo, Coltano e Castagnolo) offrono ambienti diversissimi e con impatto umano variabile e sono in parte inaccessibili in quanto private, oppure sotto vincolo militare. L'inaccessibilità ai vari siti ha, a torto o a ragione, preservato l'integrità degli ambienti nel tempo, consentendo di poter osservare un gran numero di specie di uccelli. A tutt'oggi sono oltre 260 le specie censite.

Nonostante i vincoli di varia natura che esistono sull'intera area, molte minacce incombono sul Parco, come l'eutrofizzazione delle acque del Lago di Massaciuccoli, l'arretramento della linea di costa, la distruzione delle pinete litoranee a causa dell'inquinamento da tensioattivi portato a mare dall'Arno e dal Serchio, la forte pressione venatoria, l'espansione dei centri urbani e delle strade, gli insediamenti militari (Camp Darby, Base NATO, CRESAM).

Organizzare un meeting di birdwatching nel Parco Migliarino-San Rossore-Massaciuccoli, pur limitato alla sola zona aperta al pubblico di San Rossore, è quindi un primo passo per indicare una modalità di fruizione, di questo ambiente, sicuramente alternativa e poco considerata in Italia, cioè il birdwatching. E per la prossima volta speriamo che ci sia concesso una visita alla zona delle Lame e ai suoi tesori, più approfondita e appagante.

7 dicembre. L'INCONTRO

La Sterpaia. In quest'ambiente dal sapore vagamente british, visto che ci viene Blair in vacanza, un po' da ospizio-comune per gente che ha i soldi, ci raccogliamo tutti per il primo incontro. Qui sono convenuti un po' da tutte le parti della penisola, Sicilia compresa, i più valenti birders d'Italia. Non lo dico per esaltare l'evento e per autocelebrazione, dico senza alcun timore di essere smentito, che a questo meeting c'era al 95% la crema del birdwatching italiano. Da ogni angolo del Bel Paese, da Ovest e da Est, da Sud e da Nord, erano convenuti: Dalla Liguria: il kurghan Giorgini con il prode scudiero Mauro Silveri, Bontà Rino, a cui si aggiungeranno Alessandro Iacopi e famiglia, e solo per domenica Ennio Critelli,tutta gente di mare, barbuta e valente; dal Piemonte settentrionale, Artiglia Alberto, Di Pietra Francesco, il sottoscritto e mia moglie, Caula Bruno e Qualich Alessandro dalla provincia granda, nonchè Festari Igor da Tortona e Gianluigi Castelli e famiglia da Chivasso/Milano; dalla Lombardia la famiglia Nicoli con una sola c, Bassi Silvio e Irina addirittura in viaggio di nozze, Giuliana Pirrotta con un seguito di camper e marito, l'oriundo Ottavio Janni e Diego Rubolini, Silvia Torelli che aveva solo nella sua vita partecipato a gite del GOL, il fotografo del mese di Alula Gianni Conca e signora, Alberti & Caretti che fanno rima, dal NordEst ricco e dotto, i signori Maurizio Sighele e famiglia, Trave Franco e signora, il professor Marcone Alberto e dottoressa Clara Ricci; da Bozen, Sud Tirol, Italia, Azzolini Maurizio; dall'Emilia compresa la Romagna, Fausta Lui, Leo Cocchi e quell'uomo che porta il nome della nazionale argentina al completo, Menotti Passarella, 120 chili Coolpix inclusa; da Anguillara Sabazia, un toponimo che è un mito, Santino Di Carlo (ovazione please), e quella banda di romanacci de Roma che rispondono ai nomi di Riccardo Mola Joli (pronuncia alla francese svp), Preziosi Marco e "Roto" Gildi che purtroppo si erano premurati di portarsi dietro chiuso per bene nel bagagliaio, la controfigura di Pin Ladden, ergo Andrea Corso da Siracusa; e poi dalla Campania, i timidissimi Francesco Vita e Giovanni Abete; dalla Puglia Angelo Nitti e Giuseppe Nuovo con segnora. Mi tocca ricordare per ultimi come se fossero i primi, gli indigeni autoctoni, Silvio Dovichi da Lucca, i fiorentini Rivola, Righi e rispettive fidanzate, Fabio "pico" Mirandola e Claudia Valoriani, Alberto Zangirolami e Andrea Previtali, Daniele Occhiato e signora, Massimo Fedi, Laura "lucky" Bonanno da Pistoia, il mio compare Roberto Macii da Empoli, e last but not least, il comitato organizzativo con il tour leader colonello Alessandro Canci, Norma Zanetti e Samuele Manfrin a cui vanno i nostri più sentiti e accorati ringraziamenti.

Cena conviviale programmata alle 20,30 al Ristorante il Conventino che come tutti i luoghi quasi inaccessibili, ci ha offerto una lauta e lieta cena conviviale. 57 persone + 6 bambini a tavola, con Maudoc Sighele a capotavola al posto dello sposo. Lungo la strada lunga e perigliosa ci perdiamo da subito il camper di Giuliana, ma in un modo o nell'altro riusciamo a giungere sani e salvi all'agognata meta. Il Menu': antipasto misto (crostini, affettati, sottoli); trittico di primi: risotto ai porcini, ravioli della casa, pappardelle al cinghiale; secondi: grigliata mista, cinghiale in umido con le olive contorni: patate fritte, polenta fritta, dolce.

La cena è davvero da matrimonio, i romani mangiano e bevono, il cinghiale è ottimo, il dolce pure. Certo, è un peccato che quelli della Sterpaia debbano ripartire ingollandosi il dolce a forza per evitare di dormire all'addiaccio: sì perchè il cancello chiude improrogabilmente a mezzanotte, chi è a nanna è a nanna, tutti gli altri rimangon fuori.

8 dicembre. LA GARA

Dopo l'abbuffata di venerdì sera, la notte epica passata alla Sterpaia a contare stelle e a sentire cinghiali ronfare sia nella pancia che nella camera "Martin pescatore", un radioso mattino accoglie i 44 partecipanti alla gara di birdwatching. Una mente malata aveva trascorso tutta la notte, non badate bene, dormendo alla Sterpaia, ma in hotel al calduccio, a dividere i partecipanti in "teste di serie" e "teste di zigolo", così che l'attesa per gli accoppiamenti era uno degli aspetti più incerti dell'evento. Chi si beccava in sorte il talebano Andrea Corso? Chi avrebbe fatto coppia con i baffoni dell'Emiliano Arcamone? Un urlo di disappunto eccheggia sotto il portico della Sterpaia quando viene appeso il cartellone con le "teste di serie": ovvio, tutti avrebbero voluto essere "testa di zigolo" non fosse altro per avere più chances di vittoria... Il campo di gara è quello della zona aperta al pubblico di San Rossore, un campo di battaglia sconosciuto ai più, e con tante incognite. Ad esempio: quante specie sono osservabili in questo periodo? Dove andarle a trovare? Il tour leader colonnello Alessandro Canci distribuisce a tutti una cartina con la zona della gara e invita a segnalare gli uccelli visti e sentiti e identificati senza ombra di dubbio...perchè qui ci si basa sulla fiducia Io spiego che la cosa più importante è per ogni "testa di serie" entrare in sintonia con il proprio compagno, visto che la regola più importante della gara, dopo il divertimento, è che le specie segnalabili sono tutte quelle che risultano aver raggiunto come segnale percettivo gli occhi e le orecchie della "testa di zigolo", costi quel che costi. Corso si permette, ignaro di cosa gli avrebbe riservato la sorte di lì a poco, di fare lo spiritoso esclamando: "Si può entrare in sintonia anche facendo del sesso?" Ululati di disappunto e risate ironiche. Iniziamo il sorteggio. La manina senza peccato di Ele e Giacomo assegna la prima coppia "figurata": Arcamone & Laura Bonanno di Pistoia. Poi ancora una donna a Daniele Occhiato, Giuliana Pirrotta di Merate, una donna per Rubolini, la mantovana Fausta Lui e scherzo del destino beffardo, ancora una donna per Corso, Silvia Torelli di Milano. Nuovo ululato.... Ecco gli accoppiamenti completi: Azzolini-Conca; Molajoli-Di Carlo; Marcone-Qualich; Preziosi-Vita; Trave- Rivola; Nicoli-Cocchi; Sighele- Alberti; Iacopi-Nuovo; Janni-Zangirolami; Caula-Previtali; Giorgini-Righi; Nitti-Dovichi; Fedi-Abete; Passarella- Bassi; Di Pietra-Caretti; Festari-Bontà; Artiglia-Silveri. Gildi compie il "gran rifiuto", preferendo fare la guardia agli uccelli raffigurati sui libri a quelli vivi, così lo sostituisco io e faccio coppia con Roberto Macii (pronuncia Masciiii, non so perchè) di Prato. In tutta questa baraonda mi affretto a rammentare che le ore a disposizione sono 4 e che il termine ultimo per consegnare le schede è le ore 13. Si parte. Il gruppetti si sgranano lungo il viale di antichi pini domestici che porta al Ponte sul fiume Morto, qualcuno inizia a fare birding attorno alla Sterpaia, altri si proiettano subito a raggiungere la zona del Paludetto nella speranza di bruciare gli avversari sul tempo. Non so cosa abbiano pensato e deciso di fare gli altri, so che Roberto mi dice:"ma vuoi fare la gara o una passeggiata?" e io ben volentieri rispondo che mi avrebbe fatto più piacere fare una passeggiata, anche per non essere costretto a vincere a mani basse una gara che avevo organizzato io, sembra ovvio anche a voi, no? L'idea della passeggiata è buona, anche perchè la giornata è magnifica e l'aria pungente di quel basta per mettere di buon umore. San Rossore è magnifica e praticamente deserta e fatta eccezione per qualche podista e qualche pazzo munito di cannocchiale e binocolo non si incontra anima viva. La presenza più numerosa è costituita dai Pettirossi, che sono la specie dominante tra i lecci e i pini domestici e ovunque un frullo d'ali tradisce la loro presenza. Pettirossi a tempesta dunque e molti Colombacci in volo. Per circa un'ora ci addentriamo nel bosco verso via del Gombo, ma non ci arriviamo, perchè ci fermiamo presso un piccolo stagno in mezzo al bosco dove grugnisce il Porciglione, eppure anche qui sembra di esser persi in un universo parallelo: ecco quello che sembra uno stagno del mostro della palude incantata, ecco lì l'ontano nero e il frassino dei terreni umidi e semiallagati, di là la farnia, in un susseguirsi di microambienti affascinanti e irripetibili. Ma torniamo alla gara. Vi ho già detto che io e Roberto ci isoliamo dalla ressa, e quando incontriamo qualcuno li sfottiamo parlando di Tordi sasselli e di Cedroni, non immaginando che i sasselli qualcuno li vedrà davvero! Bontà e Festari ci assalgono quasi perchè sulla loro testa è passato un Falco pescatore, proprio 2 minuti prima che gli incontrassimo, poi troviamo un sacco di gente sul fiume Morto, addirittura vedo Andrea da solo in mezzo al sentiero e Silvia dietro un cespuglio...evidentemente in una strategia di gara complessa e che poi ci faremo spiegare meglio. Coppie strane a parte, si incontrano anche dei trio, come quelli fantasiosi di Barbara-Daniele-Giuliana, 1 bionda e 1 bruna, voilà con savoir faire.... Che il meeting fosse segnato dalle donne si intuiva già dal sorteggio birichino, ma chi avrà al pazienza di leggermi fino in fondo, troverà altri momenti di presenza femminile, come la "strana storia" della camera 114. Alle 12,50 io e Roberto siamo di ritorno, cerchiamo inutilmente una Tortora dal collare o uno Storno intorno alla Sterpaia ma riusciamo a tickare solo gli Aironi guardiabuoi!

ANALISI TECNICA della GARA. Le specie riportate sono state 88. Di queste, rimane solo il dubbio del Tordo sassello, a causa forse di un errore di trascrizione sulla scheda. Le media delle specie registrate è stata di 41,4 (range 32-60; n=22). Le specie segnalate UNA SOLA VOLTA sono state: Moriglione, Nibbio reale, Falco pescatore, Gheppio, Croccolone, Chiurlo maggiore, Colombella, Torcicollo, Cesena, Tordela, Tordo sassello, Pendolino, Fanello e Strillozzo. Quelle segnalate solo da due team: Svasso maggiore, Fischione, Sparviere, Pettegola, Picchio rosso minore, Cincia bigia. La Cutrettola, che non è proprio la prima specie che ci si aspetti a dicembre, è stata segnalata da ben 5 team! Chi ha segnalato più specie uniche? Corso/Torelli con 3 segnalazioni (Gheppio, Chiurlo, Tordela), Passarella/Bassi con 2 (Nibbio reale, Pendolino). Arcamone/Bonanno esagerano stracciando tutti, segnalando la rarità di turno, il Croccolone, che dovrebbe rappresentare la seconda segnalazione invernale per il Centr'Italia. RISULTATI: 1° posto: Corso-Torelli con 60 specie accreditate (ore 13.03) 2° posto: Rubolini-Lui con 53 specie (ore 13.05) 3° posto: Janni-Zangirolami con 52 specie (ore 13.03)

4° posto: Festari-Bontà con 50 (ore 13.02) 5° posto: Caula-Previtali con 49 (ore 13.02) seguono tutti gli altri. (Attenzione: Iacopi-Nuovo 52 specie consegnano con forte ritardo, alle 13,24, e sono stati penalizzati di 9 specie, una per ogni minuto di ritardo oltre le 13.15, così ha deciso ad insidacabile giudizio la giuria, lo stesso dicasi per Occhiato-Pirrotta con un credito di 49, che subiscono la stessa penalità)

PERCHE' HA VINTO CORSO. Analizziamo la scheda di Corso/Torelli e scopriamo i loro segreti. La loro scheda in realtà è di una banalità assurda e certo non si sono imposti per le 3 specie "uniche" segnalate, visto che battono i secondi di 7 lunghezze. Vincono invece alla grande sui Passeriformi perchè ne segnalano ben 40, con una sequela impressionante di Usignolo di fiume, Beccamoschino, Forapaglie castagnolo, Capinera, Luì piccolo, Regolo, Fiorrancino, Codibugnolo, Cincia mora, Cinciarella, Cinciallegra, Picchio muratore... e per finire Storno, Passera, Passera mattugia, Fringuello, Verzellino, Verdone, Cardellino, Lucherino, Migliarino.

Classifiche a parte, constato che la gara ha soddisfatto tutti, non solo per l'ambiente affascinante in cui è stata disputata, ma soprattutto perchè ho constatato che nessuno si è annoiato, anzi direi senza timore che venga smentito che tutti si siano divertiti moltissimo! E questa è la cosa più importante.

Meeting with EBN Italia
Tutti sul trenino a visitare il parco (foto M. Passarella)

Dopo aver lasciato tutti nell'incertezza del risultato della gara (che verrà annunciato in serata) si prosegue con un piccolo divertimento per grandi e piccini: il trenino! Sì perchè la visita alla zona inaccessibile del Parco decidiamo di farla in trenino. Un trenino verde di latta da circo che fa la gioia dei bambini e in parte anche dei grandi perchè va così piano che il paesaggio sfila via come al rallentatore, permettendo di sbinocolare qua e là. Siamo in 63, tanto che il trenino non ci può accogliere tutti...qualcuno segue in macchina. I prossimità delle Lame di fuori alcuni campi accolgono alcune centinaia di Pivieri dorati, un'Oca grigia, centinaia di Pavoncelle, ma il trenino sembra allontanarsi verso una destinazione indefinita: cerchiamo di scendere in corsa, suoniamo il campanello inutilmente, poi è un urlo, uno sbracciarsi da tutti i finestrini. Sembra una scena da film western. Finalmente scendiamo ma non ci sono pavoncelle gregarie, nè pivieri orientali, nè oche lombardelle. Arriviamo alla foce dell'Arno, dove giganteschi lavori di protezione del litorale deturpano il porticciolo. Da qui nulla di particolare a mare, tranne Gabbiano corallino, Pivieressa, Zafferano e un bellissimo maschio di Albanella reale che caccia le Pispole. Seconda fermata sulla spiaggia incontaminata del litorale di San Rossore, luogo splendido, di una pace che è impossibile trovare pochi chilometri più a nord. Sembra una spiaggia californiana, fimmeggiante al sole calante, con la pineta verde scuro alle spalle e il mare blu intenso di fronte. Così californiana che sull'arenile corrono 5 Piovanelli tridattili, ovvero Sanderlings, simbolo di EBN Italia. Con Occhiato si dice: se non ci sono anche qui gli Zigoli golarossa...magari invece preferiscono la duna degradata della Macchia lucchese. Gli uccelli si sa, sono strani... Ripartiamo prima che sia completamente buio per il fiume Morto dove c'è l'unica piccola chance di poter osservare l'Aquila di mare. Invano, altrimenti l'avreste già saputo! Ma è possibile che non sverni neanche un'Anatraia?

Stanchi e un po' esasperati dalla lentezza del trenino, ritorniamo alla Sterpaia, per seguire il programma. Ci tocca ancora uno spostamento, visto che la sala della Sterpaia viene affittata solo al prezzo esorbitante di 400.000 lire. Ripeghiamo sul Centro Civico di Massaciuccoli, cosa che ci costringe tutti a riprendere la macchina e a spostarci di una quindicina chilometri. Dopo la gimcana della sera prima sui colli di Calci, chi mai ha il coraggio di protestare? PREMIAZIONE Come annunciato, i vincitori della gara ricevono: 1° Premio Collins Bird Guide (large edition); 2° Premio Collins Bird Guide (pocket edition); 3° Premio Passeriformi di Fraticelli con disegni di Dotti; premi offerti dall'Ente Parco (si ringraziano il Presidente e Cassola).

Sandro Canci inizia a premiare per primi i terzi classificati Janni e Zangirolami, quest'ultimo addirittura neofita del birdwatching e di EBN Italia! Poi è la volta di Rubolini e Lui, e infine di Corso e Torelli. Applausi. Corso non cerca solo applausi, ma l'ovazione, così improvvisa il colpo a sorpresa che magnetizza tutti: rinuncia la premio a favore di una "testa di zigolo"! E lascia che sia il sorteggio a scegliere il predestinato. Ovazione.

Dico predestinato e mi tocca spiegare il perchè. Tutto inizia con l'assegnazione delle camere in hotel qualche settimana prima. A Silvia Torelli viene assegnata la 114. Non so con chi fargliela dividere, così capita a fagiolo che venga sola anche la pistoiese Laura Bonanno, che guarda caso riceve dalla sorte per la gara, come pigmalione, Arcamone. Capite? Corso-Arcamone-Torelli-Bonanno e poi la camera 114. A chi va il Collins large format di Andrea Corso? A Laura Bonanno of course, così abbiamo raggiunto perfino la quadratura del cerchio. Cosa si vuole di più?

Ma ci vuole la CONFERENZA, ovviamente. Argomento: "Gli accidentali, a cosa servono?" Relatore: Andrea Corso. Come ci si può aspettare dal personaggio, le diapositive sono tutte sottosopra, ma la conferenza è volutamente in stile informale, quasi dissacrante. Andrea spiega che cos'è la reverse migration, la shadow of vagrancy e porta come esempi il Luì del Pallas e la Cannaiola di Jerdon. Poi parla di "nuovi" accidentali, di quelle specie che tendono ad essere segnalate maggiormente nelle ultime decadi a causa di movimenti di popolazioni su larga scala: Cutrettola testagialla orientale e Gabbiano del Pallas e del Caspio come specie alla ribalta, e per terminare, Culbianco isabellino e Monachella del deserto come specie il cui andamento demografico è incerto. Corso andrebbe per le lunghe e non la finirebbe più, dobbiamo fermarlo e accedere brutalmente la luce, legarlo e chiamare la neurodeliri, ma tutti sono soddisfatti, ognuno con quella piccola informazione in più sul perchè esistano degli accidentali che contraddistingue ora un birder di EBN Italia dalla massa. Andrea distribuisce anche delle dispense. Applausi. Laura Bonanno gli chiede anche la dedica.

A cena tutti in libertà, a metabolizzare la giornata.

Meeting with EBN Italia
Guardando il mare a Bocca di Serchio (foto G. Conca)

9 dicembre

Luminosa e calda giornata, quasi primaverile. Sulla spiaggia di Marina di Vecchiano un gruppo di birdwatchers ha scelto come postazione di osservazione verso il mare la prima duna sulla destra, che permette di avere una posizione dominante sull'orizzonte. A parte gli Svassi maggiori che incrociano a poche decine di metri dalla riva, l'attenzione di tutti è calamitata dagli Orchi marini, in gruppi di qualche decina di unità, e da una solitaria femmina di Orchetto. La caratteristica particolare degli Orchi è che sono regolarmente assaliti dai Gabbiani reali mediterranei, che li costringono a immergersi abbastanza frequentemente, senza che apparentemente ne traggano vantaggio. La presenza degli Orchi è infatti segnalata da un Gabbiano reale che fa da sentinella in coda al gruppo di anatre. Forse disturbati da un gabbiano troppo insistente o forse perchè in cerca di un posto migliore per foraggiarsi, uno stormo di 18 Orchi si invola fecendosi ammirare bene. Lo specchio alare bianco è evidentissimo in volo. Dopo gli Orchi l'attenzione di tutti si sposta su un capriccioso Svasso cornuto che continua a immergersi continuamente, e da una Strolaga minore.


Bocca di Serchio e le Apuane
(foto L. Ruggieri)

Inutilmente un piccolo gruppo di noi perlustra la zona del poligono alla ricerca della Ballerina nera (al suo posto una "bianca", che non è lo stesso) e quando torniamo a ricongiurgerci con il gruppo la situazione è cambiata, nel senso che c'è un passaggio di stercorari. Poco prima è passato uno Stercorario mezzano, ora è la volta di un Labbo che perlustra la costa a circa 500 metri dalla battigia. Beccapesci in volo lungo la costa. Una Sula, quasi adulta in volo da N a S. C'è un bel movimento a mare, ma non ci sono berte.

Mentre il grosso della truppa litiga sullo Svasso cornuto, una quindicina di persona accetta il mio invito a spostarsi verso la Macchia Lucchese. La duna a nord del parcheggio di Marina di Vecchiano è splendida e meriterebbe una tutela più rigorosa, visto che è in parte degradata dal transito umano e animale. E' comunque un bell'ambiente, desolatamente scarso di specie però. Saltimpali, alcuni, sì, ma nessuno ci fa sperare nel "maura". Del resto Daniele Occhiato ci aveva avvertito che il Saltimpalo siberiano aveva lasciato questi lidi già da un pezzo, stazionandovi solo per pochissimi giorni. A mare 7 Volpoche giovani, si riposano. Ancora Orchi marini, più di una ventina, spesso in continuo movimento lungo la costa. Alcuni stormi di anatre in velocissimo spostamento, probababilmente alzavole. Fratini in volo e una Strolaga mezzana, questa volta, che si sposta verso Torre del Lago.

Sulla duna che c'è? C'è il Corso, che appare da dietro una dracena e ci accoglie con un "c'erano uno Zigolo golarossa e un muciatto, che sono venuti per un attimo fuori facendo pishing". Proviamo a setacciare la zona, ma dei due zigoli si fa vedere purtroppo solo un muciatto. Arriviamo fino ad un terrapieno che delimita uno sbocco a mare di un corso d'acqua stagionale, e ci mettiamo a guardare a mare, senza successo. Da questa parte c'è poco. Ritornando sui nostri passi, vicino al parcheggio, andirivieni di zigoli e di passere. Uno stormo di uccelli ci sorvola, ed un attimo di palpitazione vera adrenalinica: "Calandro maggiore!" grida Corso - "L'avete sentito?". L'abbiamo sentito, ma come riconoscerlo? Lui è l'unico su cui fare affidamento. Ritorniamo indietro per 200 metri, ma l'orizzonte visivo è vuoto e non si muove nulla. Proprio in extremis, uno Zigolo nero si mette in mostra per a sfotterci su un ginepro.

Concludiamo verso le 13.00 facendo 4 chiacchiere davanti al bar. Ci sono tutti i reduci della gara, si parla di organizzare una nuova gara a premi in Toscana, del prossimo meeting, del CD di Quaderni di birdwatching. Un ultimo saluto spetta al tour leader e ai suoi validissimi aiutanti, Norma e Samuele. A Canci viene donato un "Birds of East Africa" ad amichevole ricompensa per la sua disponibilità nell'aver organizzato per la seconda volta, un meeting di EBN Italia, dopo quello di Capraia.


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