IX MEETING DI EBN ITALIA testo di Luciano Ruggieri Felice era questa contrada, così ricca di suggestive immagini: i folti boschi dalle fronde oscure che dai saldi monti si specchiavano sulla gran piana ricca di fiori e di odorose erbe che riempivano laria di mille fragranze. E se a quel tempo, il Signore dei venti vi avesse abbracciato e sollevato nel cielo, voi con lo sguardo degli uccelli avreste potuto ammirare dallalto la magna pianura con in sinuosi torrenti bordati di freschi alberi dalle argentee chiome, e più in là, tra le verdi vie puntellate di bianchi armenti, spuntare radi boschetti di spinosi perastri. Nonostante le aspettative generali fossero caratterizzate da un inspiegabile pessimismo, il IX meeting di EBN Italia ha stravolto ogni più rosea aspettativa, in quanto il numero di specie osservate risulta il più alto mai raggiunto finora durante un meeting: ben 139! Quello che raccogliamo è quello che resta di una terra, che dipinta forse in toni troppo aulici nella citazione, doveva essere veramente un piccolo scrigno di biodiversità. Negli ultimi trentanni però si sono verificate così tante trasformazioni ambientali che hanno portato allestinzione di una sostanziale fetta di specie sensibili: Gobbo rugginoso, Pollo sultano, Gallina prataiola in tutta la Puglia, e sul Gargano del Capovaccaio, Nibbio reale e Nibbio bruno, Grillaio e Picchio nero. E tra abusivismo edilizio, trasformazioni agricole, bracconaggio e gestione insensata delle risorse naturali, le speranze per il futuro non sono certo rosee. Da parte nostra, un piccolo segnale abbiamo cercato di darlo: ma certo spicca la completa indifferenza di chi, il territorio, dovrebbe gestirlo, perché a parte il caro Vincenzo Rizzi della Lipu, altre persone dicasi ad esempio, il CFdS noi non ne abbiamo incontrate.... neanche a chiederci cosa stessimo facendo. |
Venerdì 27 aprile Presso il Camping La Bussola, situato a 500 metri dallingresso dellOasi LIPU del Lago Salso, primo incontri con i partecipanti. A tenere banco cè Giorgio Mangili, di Cabbio, Canton Ticino, che è arrivato con qualche giorno di anticipo che ci racconta di quello che ha già visto, sia al Salso che alle Bolle (...quelle di Magadino). I partecipanti accreditati sono stati 36 (con laggiunta di 3 bambini), tra cui spicca una simpatica legione straniera (1 svizzero, 2 svedesi, 1 irlandese e 1 inglese).
I nomi: Giorgio Mangili da Cabbio (TI), Silvio Dovichi e Simonetta da Lucca, Laura "lucky" Bonanno da Pistoia, Fausta Lui e Leo Cocchi da Modena, Michele Scaffidi da Imola, Andrea Tarozzi da Bologna, lo svedese Magnus Grylle con signora ed Emma da Roma, lirlandese Dermot OMahony da Roma, Giovanni Abete, Francesco Vita e Ferdinando De Simone da Napoli, Bruno DAmicis, Carlo Catoni e Roberto Molajoli da Roma, Giovanni Tortorella da Lecce, gli eporediesi Alberto Marcone e Clara Ricci da Udine, Filippo DErasmo e linglese Anthony Green da Bari, Francesco e Bryan Perroud da Firenze, Francesco Di Pietra e Marilena Biancardi da Torino, Igor Festari da Tortona, famiglia Nicoli da Milano al completo, famiglia Sighele da Verona al completo e ovviamente i due tour leaders, Angelo Nitti da Molfetta e Giuseppe e Angela Nuovo da Bari. Qualcuno non resiste alla tentazione di sbirciare al di là del muro e prima di cena, si va a guardare cosa ci aspetta il giorno successivo. I "tre di Roma" beccano una Moretta tabaccata al Salso, ma per quanto mi riguarda sono contento di seguire invece Marilena "cè una civettina" Biancardi che a Frattarolo allimbrunire ci fa la sorpresa di 4 Gru in sosta (2 ad + 2 juv) e 9 Cicogne bianche. Gru che il giorno successivo vedranno in pochi, come puntini nel cielo, già in partenza per altri lidi. Sabato 28 aprile PALUDI SIPONTINE Presso le voliere di acclimatamento per i Gobbi rugginosi, Vincenzo Rizzi ci fa gli onori di casa. LOasi LIPU del Lago Salso ha una bella torre coperta che permette a tutti di guardare dallalto i canneti dellex Daunia Risi. Ben fatti anche i grandi pannelli didattici. La prima emozione sulla torre viene da un Falco pescatore che rotea sul canneto e quasi arriva sulla nostra verticale. Sul canneto grande show di diversi individui di Falco di palude e di Aironi rossi, volo di un Mignattaio, lunico dellintero meeting, e breve apparizione di Tarabusino proprio dietro alle voliere dei Gobbi. |
Iniziamo ad avviarci lungo il viottolo: tra gli acrocefali, canti di Cannareccione e Cannaiola, si fanno sentire i Pendolini ma è senzaltro il Basettino a conquistarsi la scena. In volo, posati, da soli e in coppie, allo scoperto e semicelati tra le canne, i Basettini sembrano i veri padroni della palude del lago Salso. Nel primo chiaro, Canapiglie, Marzaiola, due Mestoloni, Aironi cenerini e tre gabbiani posati sul lago. Uno di questi è un 1st summer di Gabbiano del Caspio! La coda del serpentone di gente che si snoda lungo lo stradello porta notizie di una apparizione in volo di Pernice di mare, ma non si può volere tutto dalla vita di birdwatcher, così quando arrivano gli ultimi, il Gabbiano del Caspio si stanca di farsi osservare e se ne vola via... Ritornando verso il Centro Visite, Cannaiola verdognola, 4 Falchi cuculi sulle nostre teste, e poi ancora Albanella minore maschio in caccia sui campi, Cappellacce, Strillozzi, Cardellini e 2 Stiaccini in migrazione. Si sente il richiamo della Quaglia. |
A FRATTAROLO lattesa è grande, non tanto perché si attendano dei chiurli o dei ottelli, quanto perché la nostra guida extracomunitaria, il prode Giorgio da Cabbio, ci ha già avvertito di aver avuto il giorno prima, unincontro ravvicinato con delle palline rosse, alias con Anthus rubescens. Sul polveroso stradello sono invece due Calandri a sbarrarci la strada: uno si mette a fare anche un bagno nella polvere e permette a Sighele di sfoggiare davanti a tutti la sua nuova Coolpix! Diverse decine di Cutrettole, tra cui flava, cinereocapilla e feldegg, Culbianco, Allodole, mentre una femmina di Falco di palude ci sorvola con una zampa desolatamente pendente. Nella zona allagata, sostano Combattenti e Piro piro boscherecci, alcune Sgarze ciuffetto e in volo verso il Salso si osserva lunico Chiurlo maggiore del meeting. Tra le Rondini in volo basso, almeno un Rondine rossiccia. |
Ci concentriamo sulle pispole e dopo alcuni minuti di fervida attesa, urla di gioia (e di sconforto) a ripetizione animano la lunga fila di birders appostati sullargine: il fatto è che le Pispole golarossa non si muovono, letteralmente strisciano tra la salicornia e difficilmente si mostrano allo scoperto. In alcuni casi, si vede solo un pezzo del dorso, a volte la punta delle timoniere spuntare da un cespuglietto, ma di mostrarsi bene per più di qualche secondo, sembra che non abbiano voglia. Sono almeno quattro e ci tengono impegnati per una buona mezzora, fin quando decidiamo di averne abbastanza. Non prima di aver fatto vedere al naturalizzato Anthony, la Passera sarda: lifer per lui in Puglia! SALINE DI MARGHERITA DI SAVOIA Oltrepassata la mesta cittadina di Zapponeta, dove ancora uno che porta al collo un binocolo è guardato come un extraterrestre, si apre lincanto delle Saline di Margherita di Savoia, le più vaste dEuropa. Una grande varietà di specie di uccelli si affollano in pochi centinaia di metri tanto che non si sa dove guardare: Gambecchi, Combattenti, Totani mori, Pantane, Cavalieri dItalia, Avocette, Gabbiani rosei che più rosei non si può, alcuni Gabbiani comuni, Rondini e Topini volano in caccia controvento. Nelle vasche più lontane, Fenicotteri, una decina di Spatole e decine di Volpoche, e tra i Mignattini e i Fraticelli, un Mignattino alibianche. |
In volo appaiono anche due Gabbiani corallini. Tra il limicolame, unocchiata più attenta ci fa scovare un Piovanello e una Pivieressa in abito quasi completo. Sterna comune e Sterna zampenere. Sulla spiaggia, Corriere piccolo e grosso, Fratino, Chiurlo piccolo, ancora Mignattini, un isolato Beccapesci e una Sula. Il vento è forte e fastidioso, iniziano a cadere delle gocce dacqua, così facciamo il punto della situazione e si decide di cambiare ambiente e di recarci a visitare i primi contrafforti del Gargano, caratterizzati da pareti di roccia calcarea e da pascoli, una volta area di riproduzione del Capovaccaio sul Gargano. Lungo la strada, in un campo, ancora le 9 Cicogne bianche che si asciugano al sole, e un Occhione fa capolino tra le alte erbe. Sulla lunga parete non vola granché: si intravede un Gheppio ma nessun falcone vuole comparire. Anche di altri rapaci neanche lombra, cè solo una coppia di Corvo imperiale che fa il nido in una grotticina. A parziale compensazione, in un mandorleto, Monachella maschio sottospecie hispanica si fa vedere bene più volte. Ce nè anche un secondo individuo. Sui muretti a secco, Passero solitario. Si sente cantare la Tottavilla e lo Zigolo nero. Inizia a piovere anche qui ed è ormai sera. Si ritorna al camping sotto un violento acquazzone, giusto in tempo per quasi investire un Gufo comune che fa il nido in un gruppo di conifere. Cena sociale a base di pesce, con antipasto di mare, cozze alla marinara, linguine allo scoglio e splendida spigola al cartoccio. Domenica 29 aprile FORESTA UMBRA Lappuntamento è presso il Centro Visite del Parco Nazionale del Gargano, da cui si diparte il sentiero che in circa due ore dovrebbe raggiungere il sito più noto per il Picchio dalmatino. n realtà, allidea di camminare per alcune ore, la truppa si demoralizza, così Maurizio Marrese che ci accompagna opta per un più breve itinerario. Non tutti però ci stanno e costi quel che costi, qualcuno si avventura alla ricerca del lago dOtri, dove dicono che linvisibile picchio sia stato visto solo 3 giorni prima. Ma apriamo una parentesi. Che cosè la Foresta Umbra? E una splendida faggeta secolare, che cresce in condizioni bioclimatiche uniche tanto che nel XIX secolo si dubitava della sua esistenza e che malgrado la tipica monotonicità delle faggete, ci ha permesso di incrementare la lista delle specie osservate di ben 26 unità. E come la tenuta di San Rossore celava un Pettirosso dietro ogni albero, la foresta ha offerto Rampichini e Picchi muratori veramente ovunque! Innanzitutto dico subito che il famoso picchio non sè visto, né al Lago dOtri, né altrove, nonostante luso del richiamo, ma chi cera con padre e figlio Perroud, ha visto arrivare sullo stesso albero Picchio rosso minore e Picchio rosso mezzano, che non è male. Invece i prodi che si sono sciroppati 3 ore e mezza di passeggiata fino al menzionato lago (citati per esteso, il vostro "sacrificio" non è stato vano: Andrea Nicoli, Alberto e Clara Marcone, Michele Scaffidi, Laura Bonanno, Fausta Lui, Eliana Ciuti, il sottoscritto e Luciana), hanno, per una legge di Murphy ingiusta, visto poco o niente: in circa 10 km di una specie di percorso di guerra, facendo attenzione a non farsi mettere sotto da 200 concorrenti di una gara di mountain bike svolta in pieno parco nazionale, hanno sentito se serve la statistica 2 Picchi verdi e due tambureggiamenti non identificati da picchio "rosso" e un Allocco in canto diurno. Chiudiamo alle 16.00 presso il bar dellarea attrezzata: saluti e abbracci a tutti con laugurio di rincontrarsi presto. Perché record di specie a parte, i meetings di EBN Italia servono anche a questo: a non sentirsi troppo soli, in questo desolante panorama di devastazioni ambientali, di cui gli uccelli sono ottimi indicatori biologici. |
LA CHECK LIST COMPLETA
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