EBN ITALIA Bird Trips

"Hot spots" migratori Pirenaici e del sud della Francia
24/8 — 1/9/2003
di Fausta Lui

Premessa
L’idea di questo viaggio nasce da Guido Premuda ("l’uomo dei Bianconi"), che si è proposto di visitare tutti gli "hot spots" migratori mondiali, utilizzando i prossimi 8 anni che dovrà prendersi interamente di ferie (l’unico dubbio è: continueranno anche a pagargli lo stipendio?). Quando Guido e Mauro Giorgini ("Arenzano man") decidono di puntare sui Pirenei, Leonardo Cocchi ed io prontamente ci offriamo di accompagnarli.
Mete del viaggio: Gruissan (Languedoc-Roussillon), sulla costa mediterranea francese; Eyne (Midi Pyrennes) e Organbidexka (Aquitaine), entrambi valichi pirenaici, anch’essi in terra di Francia. Breve sosta in Camargue e Crau al ritorno.
La check-list finale del viaggio sarà di 113 specie in totale (non male per una settimana mirata alla migrazione dei rapaci), e ben 18 specie di rapaci, fra cui alcune star assolute come AQUILA DEL BONELLI, CAPOVACCAIO, AQUILA MINORE, GRIFONE, ed una singola giornata con oltre un migliaio di PECCHIAIOLI.

Bibliografia
- Dubois PhJ et al. Où voir les oiseaux en France, 1989. Nathan/LPO.
- Grimmett RFA and Jones TA, eds. IBA Importants Bird Areas in Europe, 1989. ICBP Technical Publication No. 9
- Zalles JI and Bildstein KL, eds. Raptor Watch. A Global Directory of Raptor Migration Sites, 2000. BirdLife International (BirdLife Conservation Series No. 9) and Hawk Mountain Sanctuary.
- www.organbidexka.org
- www.viamichelin.com per le mappe e la logistica

Il viaggio
Sabato 24 Agosto
Giornata trascorsa quasi interamente in viaggio; dall’autostrada riusciamo a vedere un Biancone, alcuni Pecchiaioli, qualche Gheppio; nel primo autogrill in Francia, le prime Passere oltremontane del viaggio. Leonardo approfitta del resto che ci danno ai caselli autostradali per "ticcare" qualche "Euro oltremontano" per la sua collezione di monetine.
Verso le 18,30 arriviamo a Gruissan, la nostra prima tappa. Posta sul Mediterraneo, in vicinanza di alcuni stagni costieri, è segnalata come "hot spot" migratorio autunnale. Ci fermiamo all’Hotel Gruissan De la Plage, gestito con pugno di ferro da M.me Alice. È l’unico pernottamento prenotato in anticipo, visto che Gruissan è una località turistica piuttosto affollata in questo periodo.
Appena fuori il paese abbiamo la sorpresa di vedere tanto di cartello stradale che indica "Migration des oiseaux", e non possiamo che fermarci a fotografarlo: magari in Italia le migrazioni (e gli uccelli in generale) fossero tenuti in tanta considerazione!
Prima del buio abbiamo tempo solo per un veloce giro alle saline, sotto un cielo coperto e ventoso. Vediamo qualche decina di Fenicotteri, Gabbiani reali e comuni, Volpoche (decine), alcuni Fratini, Gambecchi e Cavalieri, almeno 1 P. pancianera; Pettegola e Cappellaccia al richiamo.

Domenica 25 Agosto
Il risveglio non preannuncia niente di buono: cielo coperto, con scrosci di pioggia. Dopo una colazione "in veranda" sotto la pioggia battente, decidiamo stoicamente di sfidare gli elementi.
In paese, Balestrucci, Rondini, Rondine montana. Ripassiamo velocemente alle saline, poi allo stagno dell’Ayrolle (dove non c’è nulla!). Presso uno degli stagni troviamo numerosi Fanelli, Spioncello, Piro-piro piccolo; nonostante ci allontaniamo solo pochi metri dall’auto, riusciamo ugualmente a farci inzuppare completamente da uno scroscio improvviso (una "ramata" d’acqua, come la definisce efficacemente Mauro).

Decidiamo di seguire il cartello visto il giorno prima, che ci indirizza verso l’"hot spot" migratorio locale, che è poi la sede LPO, a pochi chilometri dal paese. Mentre costeggiamo uno stagno poco prima della sede LPO, dove sostano varie decine di Fenicotteri, ad un tratto Guido esclama :"Ma questi cosa sono?" Mauro inchioda di colpo (per fortuna il traffico è scarso). Pellicani! Cerchiamo di capirci qualcosa di più con rocambolesche manovre, ad esempio montando un cannocchiale dentro l’auto, visto che la pioggia continua fortissima. Non caviamo un ragno dal buco, ma ormai Guido ed io ci siamo intestarditi e scendiamo dall’auto, sotto lo sguardo perplesso dei nostri compagni di viaggio. Dopo esserci inzuppati e infangati, giungiamo alla sconsolante certezza: sono 5 Pellicani rossicci, sicuramente sfuggiti da qualche zoo (ce lo confermeranno più tardi i ragazzi della LPO). Come risultato di questa impresa, l’auto di Mauro porterà in giro per tutta la settimana il fango di Gruissan.

Alla sede LPO alcuni ragazzi ci forniscono gentilmente informazioni sul passaggio dei giorni precedenti, purtroppo però per oggi il maltempo rende impossibile qualsiasi osservazione.
Decidiamo di spostarci verso la vicina Leucate, soprattutto per vedere il sito, visto che è segnalato principalmente come "hot spot" primaverile. Giunti in zona percorriamo senza fermarci, vista la pioggia battente, l’autostrada posta su una sottilissima striscia di terra fra il Mediterraneo ed una vasta laguna interna. Dev’essere davvero un posto notevole, se solo smettesse di piovere…

Ormai è il primo pomeriggio, quindi continuiamo direttamente verso sud-ovest, verso Eyne, dove giungiamo verso le 18. Nei radi sprazzi di sole lungo il percorso ancora 1 BIANCONE, qualche Gheppio, 1 Ghiandaia. All’arrivo c’è finalmente il sole, e in pochi minuti vediamo vari Gheppi, alcune Poiane, 1 Organetto su un filo: il posto già comincia a piacerci molto…
Eyne è un paese piccolissimo, situato a circa 1600 m slm; ha nelle vicinanze un centro sport invernali (una specie di Marilleva), con alberghi, pizzerie e sale giochi. Decidiamo però di cercare se possibile una sistemazione un pò più ruspante, e scopriamo con sorpresa che in un paese di cinque case, ben tre sono "Gite de France", la catena francese molto diffusa di bed & breakfast, generalmente di livello modesto, ma accoglienti. Pernottiamo quindi in uno dei 3 , da Annie, e ne sfruttiamo un altro, Cal Pai, per le eccellenti colazioni e la cena. Mentre cerchiamo alloggio e cena, alcuni interessanti "passerottiformi": Codirosso e Codirosso spazzacamino, LUì GROSSO, varie Tordele in volo, Cardellini, Cinciarella; sentito un Ciuffolotto. Si fa sentire un Picchio, che secondo Guido e Leo potrebbe essere un rosso minore, ma non riusciamo a vederlo e restiamo nel dubbio.

Lunedì 26 Agosto
Risveglio col sole, ma la temperatura è decisamente rigida. Arriviamo all’"hot spot" indicato sulle guide a pochi chilometri dal paesino. Ci fermiamo in uno spiazzo nei pressi di un tornante, un pò sorpresi di non trovare nessuno a fare osservazioni: come arriveranno ai conteggi stratosferici che pubblicano, se non ci sono osservatori?
Appena arrivati, veniamo distratti dalla frenetica attività di alcuni passeriformi, fra cui riconosciamo Cincia mora, Regolo, Luì grosso; alcune CORNACCHIE NERE sui campi. Ma presto torniamo all’obiettivo principale del viaggio, cioè ai rapaci, e infatti ci godiamo subito una coppia di Bianconi residenti, più un individuo molto rossiccio, probabilmente un giovane. La migrazione all’inizio è lenta, qualche Pecchiaiolo in ordine sparso, ma si fa più intensa dopo le 12, quando la temperatura si è alzata decisamente. Poco dopo le 14, il gruppo più spettacolare: un unico stormo ininterrotto di circa 420 PECCHIAIOLI che ci passa proprio sopra la testa! Difficile contare e contemporaneamente cercare di distinguere eventuali specie diverse, ma nel gruppone che sembra non finire mai spicca un piccolissimo (al confronto) SPARVIERE, un Falco di palude e poco altro. Alla fine della giornata i conteggi totali saranno di 7 specie di rapaci:
-Pecchiaioli: circa 1023
-Biancone: oltre ai residenti, 4 chiaramente in migrazione (impressionante il gliding, ci sorvolano per chilometri senza battere una sola volta le ali; e Guido, giustamente, non può che lanciarsi in un estasiato: "Spettacolo!", esclamazione che ci troveremo a ripetere spesso durante questo viaggio).
-FALCO DI PALUDE: 5
-ALBANELLA MINORE: 6
-NIBBIO BRUNO: 13
-SPARVIERE: 3
-LODOLAIO: 2
Inoltre, una decina i GRUCCIONI.
Purtroppo la giornata, nonostante i numeri interessanti, si riduce in realtà a poche ore perchè già verso le 15 si rannuvola, e ben presto comincia a piovere. Ormai cominciamo a fare l’abitudine a consumare i panini in macchina, proviamo anche ad usare il portellone del baule come verandina. Per non perdere l’abitudine al birdwatching, anche sotto l’acqua osserviamo una famigliola di STIACCINI, Fringuelli, un juv di AVERLA PICCOLA, un PICCHIO VERDE in volo.

Martedì 27 Agosto
Pernottiamo ancora ad Eyne e ci svegliamo (guarda caso!) sotto la pioggia. Dopo avere lasciato i conteggi del giorno precedente al Municipio, sperando che qualcuno ne faccia buon uso, decidiamo di dirigerci subito a ovest verso Organbidexka; lungo tutto il percorso forti temporali alternati a sprazzi di sole.
Poco prima di Tarascona, dall’autostrada, Guido vede un GRANDE rapace in volo contro una parete. Ci fermiamo nella prima zona di sosta disponibile, e non c’è più dubbio: stiamo vedendo i primi GRIFONI del viaggio! Ce ne sono almeno un paio, oltre ad una Poiana ed un Pecchiaiolo. Sono molto alti e spariscono continuamente dietro la parete, ma impressionano comunque per la loro maestosità, e l’avvistamento è davvero esaltante. Ancora non sappiamo che nel giro di qualche giorno quando uno di noi annuncerà "Grifone in arrivo" gli altri non si volteranno nemmeno più…
Passando vicino a Niaux facciamo una sosta alle grotte, famose per le pitture rupestri; purtroppo però il centro visitatori ha già prenotazioni per tutto il giorno, quindi questo timido tentativo di fare qualcosa di diverso dal BW estremo fallisce miseramente. Ci fermiamo velocemente a Foix per comprare qualche panino, che consumiamo in un’area di sosta molto verde sull’autostrada. L’area non sarebbe male, ci passa anche sopra la testa un RAMPICHINO. Quando ci fermiamo c’è il sole, ma purtroppo nel giro di cinque minuti comincia a piovere (e chi l’avrebbe mai detto!). Nonostante all’inizio cerchiamo di far finta di niente, ben presto siamo costretti a rifugiarci nell’auto, dove dall’inizio del viaggio si stanno stratificando fango e briciole.
Proseguiamo verso Larrau, il paesino più prossimo al Colle di Organbidexka, dove giungiamo nel tardo pomeriggio. Poco prima di Larrau costeggiamo un torrentello nei pressi di una troticoltura; con nonchalance Guido (sempre lui!) annuncia "Toh, c’è un MERLO ACQUAIOLO". Leonardo ed io strilliamo a Mauro di fermarsi immediatamente (per noi sarebbe lifer), e Mauro ci accontenta, compatibilmente con i tornanti della strettissima stradina; così torniamo indietro ed eccolo lì, il merlotto: anzi no, sono due! Un giovane con l’addome tutto biancastro ed un bellissimo adulto che si mette in mostra tuffandosi ripetutamente e facendo le bollicine sott’acqua! Spettacolo!! Ci sorvola anche un NIBBIO REALE. Dopo questa sosta fortunata, e visto il meteo che non si decide a migliorare, è inevitabile scegliere il nome del nostro ben affiatato equipaggio: ovviamente non possiamo che auto-nominarci "I Merli acquaioli".
A Larrau alloggiamo all’Hotel Despouey, modesto, ma molto economico ed accogliente (scopriremo solo in seguito che ci deve essere un elefante alloggiato nella toilette, visto che si sente uno strano barrito ad ogni scarico: che sia per questo che la nostra "suite" costa così poco?). Già nel parcheggio ci accoglie un PICCHIO MURATORE che pare nidificare in un camino. Prima del buio facciamo un giro esplorativo verso Organbidexka, che dista circa 10 chilometri di stretta strada di montagna, ma non troviamo osservatori sul campo ed ormai è tardi anche per i migratori.

Mercoledì 28 Agosto
In pieno accordo con la tabella di marcia di Guido, siamo al Colle di Organbidexka (pronuncia: Organbideshkà, Pirenei Occidentali, ca. 1200 m s.l.m.) per il 28 Agosto: questo è il giorno segnalato da "Raptor watch" come picco della migrazione nel 2000, con un passo di circa 3600 Pecchiaioli.
La mattina è coperta, con sprazzi di sole. A Larrau, stranamente, l’unico panificio non apre prima delle 8 (!), così nell’attesa Mauro ed io facciamo una passeggiata per il borgo, e ci godiamo Merli, Verzellini, Pigliamosche.
Finalmente ci avviamo per i circa 10 chilometri di tornanti che ci porteranno al Colle, ma ci fermiamo ben presto perchè avvistiamo una termica di Nibbi bruni. In varie ondate, ne contiamo 100 in pochi minuti. Avanziamo a malapena 100 metri, e di nuovo ci fermiamo ad un tornante: dal bosco sottostante si alza una vera nuvola di NIBBI BRUNI che ci circondano da ogni parte, basta alzare il binocolo a caso per trovarsene qualcuno nel campo visivo, a volte così vicini che il binocolo non serve nemmeno. Ne stimiamo, anche se è difficile essere precisi, circa 300. Contemporaneamente, circa 20 GRIFONI ci sorvolano, alcuni anche molto bassi, e questa volta davvero non si sa per quale di queste meraviglie della natura sia più appropriato esclamare "Spettacolo!". Il picco di migrazione dei Nibbi bruni dovrebbe essere passato già da un paio di settimane, ma probabilmente il maltempo ne ha ritardati molti. Così come probabilmente sta ritardando i Pecchiaioli; ne vediamo comunque in varie ondate circa 200. Fra loro, anche se molto lontano, il primo CAPOVACCAIO del viaggio, un adulto.
In tarda mattinata le nuvole cominciano a salire verso di noi, così ci spostiamo in alto e finalmente arriviamo al campo vero e proprio, dove ci sono una trentina di osservatori. Mauro e Guido, i "francofoni" del gruppo, parlano con alcuni dei ragazzi che gestiscono il campo e così veniamo a sapere che l’associazione "Col d’Organbidexka", nata originariamente per proteggere la migrazione del Colombaccio, da qualche anno è costretta ad affittare 2 ettari sul colle per portare via postazioni ai cacciatori. Nel frattempo, i volonterosi volontari continuano i conteggi che però ci lasciano molto perplessi in quanto il colle è ormai circondato dalla nebbia e ci sono probabilmente vari riconteggi. Passano alcuni Nibbi bruni e Pecchiaioli (questi ultimi ci danno l’occasione di osservare alcuni giovani col sopracoda chiaro, quasi bianco, che di primo acchito farebbe pensare ad una Albanella "ring-tail"); inoltre un NIBBIO REALE con timoniere esterne in muta "ad albero di Natale", che Guido prontamente ribattezza "Nebbio", visto che compare e scompare come un fantasma tra le brume. Gradita sorpresa, ci sorvola anche una CICOGNA NERA.
La situazione meteo non migliora, e uno dei ragazzi del campo ci racconta che non lontano, nei pressi del Lac d’Iraty, anche il giorno prima è stato avvistato un Picchio dorsobianco. Decidiamo quindi di spostarci verso il lago, pochi chilometri più avanti. L’attesa per il Picchio è infruttuosa, compaiono invece alcune CINCE DAL CIUFFO. Sulla via del ritorno vediamo un paio di ALBANELLE MINORI lontane, dallo stesso tornante che tante soddisfazioni ci aveva dato al mattino.
Torniamo a Larrau per la notte, sperando che l’indomani le condizioni del tempo ci permettano ancora qualche buona osservazione al Colle. E invece…

Giovedì 29 Agosto
…e invece, al risveglio piove disperatamente. Rimpiangiamo di non avere programmato una sosta a Lourdes, che si trova non molto lontano (qualche preghiera forse ci avrebbe aiutato col meteo), ma decidiamo invece di partire verso Lindux (pronuncia: Lindùsh), segnalato, insieme a Lizarrieta, su www.organbidexka.org come un altro rilevante sito migratorio in zona. Lindux dovrebbe trovarsi poco più a ovest di Organbidexka, praticamente a cavallo del confine con la Spagna; probabilmente ci passiamo anche, ma senza accorgercene, visto che continuiamo a viaggiare immersi nelle nuvole. Ci fermiamo brevemente a Roncisvalle, con le sue memorie di Paladini di Francia, dove ci sorvolano un paio di Pecchiaioli (loro ci provano, a passare, nonostante la nebbia…). Decidiamo di iniziare il ritorno verso est percorrendo un breve tratto in territorio spagnolo, e la Spagna si rivela subito molto ospitale: oltre ad uno splendido sole, ci regala numerosi Nibbi reali e molti Grifoni (fino a 18 insieme). Ad un tornante, Guido lancia l’allarme per un rapace "interessante", e naturalmente non si sbaglia: un pò di sfuggita, ma molto chiaramente, vediamo un’AQUILA MINORE in fase chiara. Proseguiamo per qualche altro chilometro e sostiamo nei pressi di un paesino che non dimenticheremo facilmente, Abaurrea Alta. Sui campi nei pressi del paese possiamo infatti ammirare in contemporanea vari Gheppi, Poiana, Lodolaio, e soprattutto un’AQUILA MINORE in fase chiara, forse lo stesso individuo visto poco prima, che ci sorvola ripetutamente, vicinissima: spettacolo!!! Inoltre: un CIUFFOLOTTO juv., e probabili STORNI NERI.

Si ritorna verso est, ripassando in Francia a Port de Larrau e ripiombando nelle nuvole.
Arriviamo in serata in Vallee d’Ossau; avendo in programma di passare il giorno dopo al Plan de Bènou/Col de Marie-Blanque. Cerchiamo una sistemazione nei paesini più vicini, Bielle e Bilhères, dove però stranamente non ci sono alberghetti nè Chambres d’Hotes. Per la prima volta dall’inizio del viaggio abbiamo qualche difficoltà a trovare alloggio; riscendiamo nella Vallee d’Ossau, che è chiaramente una zona più turistica delle altre che abbiamo visitato, dove però i numerosi alberghi sembrano tutti al completo. Sta facendo ormai buio quando ci fermiamo infine all’Auberge "Youkulele" a Laruns. In meno di un’ora la Vallee d’Ossau ci ha già regalato 8 Nibbi reali insieme, 3 Poiane "gallinate" che razzolano in un prato, un possente PELLEGRINO. Dopo cena nel giardino dell’albergo, mentre ci scambiamo chiacchiere e impressioni su queste eccezionali giornate, sentiamo un ALLOCCO. Vari ripetuti "quack" ci sorvolano nel buio e ci fanno pensare a qualche migratore notturno; restiamo a lungo a fare ipotesi (che siano Nitticore?) prima di crollare vinti dalla stanchezza.

Venerdì 30 Agosto
Finalmente scopriamo il segreto di Guido! Non ci spiegavamo come potesse essere sempre il primo ad avvistare le "specialità" del viaggio (Grifoni, Merlo acquaiolo, Aquila minore…), ed ora lo scopriamo che si impasticca!! Guido sostiene che non prende eccitanti, ma solo un antidolorifico contro il mal di denti che lo tormenta dall’inizio del viaggio impedendogli di dormire per più di un paio d’ore a notte; ovviamente noi non gli crediamo… Un altro "finalmente": finalmente ci svegliamo con un bel sole, e oggi sarà infatti l’unica giornata del viaggio trascorsa interamente senza pioggia.
Lungo la strada principale troviamo grandi striscioni e cartelli che annunciano "La falaise aux voutours" (La falesia degli avvoltoi). Scopriamo infatti che gli avvoltoi, Grifoni soprattutto, in questa zona costituiscono una grande attrazione turistica: c’è un centro visitatori, da cui è possibile seguire in diretta per mezzo di telecamere i nidi di queste "bestiole". Alla creazione della riserva, nel 1974, c’erano 10 coppie nidificanti e si sono involati 7 giovani, mentre nel 2001 i numeri erano rispettivamente 116 coppie e 97 giovani involati. Saremmo anche tentati dalle telecamere se fossimo in periodo di nidificazione, ma naturalmente preferiamo andare a cercarci da soli gli avvoltoi e quant’altro riusciamo a trovare, quindi torniamo verso il Plan de Bènou.
Lungo il percorso, ad un tornante subito ci dà il benvenuto uno spettacolare Biancone. Questo, aggiunto a ciò che vedremo al Plan, ci porterà ad un totale per la giornata di ben 11 specie di rapaci! La lista comprende infatti: Poiane, qualche raro Gheppio, numerosi Nibbi reali ed un solo Nibbio bruno, Albanelle minori (1 maschio adulto ed un paio di juv.), Sparviere, un ASTORE (che io mi perdo clamorosamente, sigh!) qualche Pecchiaiolo. Inoltre, i Grifoni sono praticamente infestanti, anche se l’avvistamento più emozionante della giornata è quello dei due CAPOVACCAI adulti che compaiono insieme e ci sorvolano a lungo, vicinissimi a noi, splendidi soggetti per le foto di Leo e Guido.
Non di soli rapaci vive il birdwatcher, e quindi aggiungiamo anche: 2 CICOGNE NERE, CORVI IMPERIALI, CULBIANCO, Codirosso spazzacamino, Picchio verde sentito (forse anche un dorsobianco? Nella foresta ci sono numerosi abeti morti con fori sia di alimentazione che di nidificazione che Guido identifica come probabili da Picchio nero e forse dorsobianco, ma purtroppo è troppo tardi per la nidificazione), Ghiandaia, Ballerina bianca.
Dopo un mio maldestro tentativo di perdere il Leica Televid abbandonandolo sul Plan (per fortuna Mauro veglia su di me e me lo impedisce…), si riparte verso Pau-Tarbes-Tolosa. Giungiamo verso le 20 nella cittadina di Castelnaudary, dove non si trova nessun alloggio a causa di una festa medievale-gastronomica (festa del Cassoulet). L’albergo in cui ci fermiamo è tutto esaurito, ma il personale, gentilissimo, ci aiuta a trovare una sistemazione in un agriturismo a 19 chilometri da Castelnaudary, in direzione Mirepoix. Ci allontaniamo quindi dalla civiltà moderna, perdendoci nella dolce campagna francese con la sensazione di muoverci fuori dal tempo (ci domandiamo ad un certo punto se rischiamo di svegliarci l’indomani mattina nel 1492…). Questo piccolo fuoriprogramma ci porta invece al Ferme du Puget, certo la più piacevole sorpresa del viaggio per quanto riguarda la logistica: è un bel cascinale di campagna ristrutturato, e i cordiali proprietari ci improvvisano una cena ottima, a lume di candela, che gustiamo in giardino, lontano dalla confusione dell’affollatissimo ristorante.

Sabato 31 Agosto
La colazione è all’altezza della cena della sera precedente. Soddisfatti, ci rimettiamo quindi in viaggio. Già lungo il percorso vediamo vari Pecchiaioli (almeno 5+21+26: non è facile contare andando ad alta velocità in autostrada) che ovviamente migrano in direzione opposta alla nostra, cioè verso ovest. Verso le 11,30 giungiamo a Gruissan: visto che all’andata non siamo riusciti a fare nessuna osservazione "migratoria", abbiamo deciso di riprovarci, e torniamo quindi alla sede LPO. Questa volta, almeno per qualche ora, c’è sole e bel tempo. Forse anche troppo (non ci si accontenta mai….), infatti i Pecchiaioli che passano sono altissimi, appena puntolini nel cielo. Pur essendo sabato, oltre a noi non ci sono altri osservatori. La lista della giornata (in realtà circa 4 ore, fino alle 15,30) comprenderà:

  • Pecchiaoli ca. 267
  • Biancone 1
  • Nibbio bruno 3
  • Falco di palude 3 (+ 2 probabilmente locali)
  • Albanella minore 1
  • Poiane
  • Sparvieri: numerosissimi, ne contiamo almeno 25 che hanno l’aria decisamente migratoria
  • Cicogne bianche in 3 stormi di 3+38+17. Veleggiano lente e maestose, ed è un vero spettacolo vederle virare contro il cielo azzurrissimo, sparendo e ricomparendo in distanza a seconda della luce che si riflette sul bianco del piumaggio. Lo stormo più numeroso ci passa proprio sopra, e ce lo godiamo letteralmente a bocca aperta.
  • Gruccioni: numerosi
  • Lodolaio 1
  • Cormorani

Rivediamo i 5 Pellicani rossicci che all’andata ci avevano fatto sperare nel "colpo grosso", inoltre 1 Ibis sacro, anch’esso sfuggito da un vicino zoo.
Verso le 15,30 si annuncia un temporale. Lasciamo i nostri conteggi alla sede LPO, e dopo una breve sosta in Salina , dove non c’è quasi nulla, riprendiamo la nostra migrazione di ritorno verso est. Viaggiamo (guarda caso!) sotto scrosci d’acqua che ci fanno procedere quasi a passo d’uomo in autostrada. Arrivo in Camargue nel tardo pomeriggio. Praticamente ovunque FENICOTTERI e AIRONI GUARDABUOI.
Una prima sosta ci porta:

  • Cavalieri d’Italia
  • Piro-piro boschereccio
  • Airone bianco maggiore
  • NITTICORE 2 in volo
  • SGARZA CIUFFETTO 1 posata su un albero
  • MARTIN PESCATORE 1+1
  • STERNA COMUNE
  • STERNA ZAMPENERE
  • GABBIANELLI

Alloggiamo nei pressi di Salin de Giraud a "L’Escapade", una specie di piccolo motel molto economico e molto spartano, che esalta la interessante concezione francese della toilette (abbiamo trovato varie sistemazioni forse discutibili durante il viaggio, ma l’accesso diretto dalla cucina ancora non ci era capitato...). Durante la cena sentiamo frequenti spari, e così veniamo a sapere, chiedendo al nostro gentile padrone di casa, che in queste lande si caccia già legalmente dal 15 Agosto.
Dopo cena, tentiamo un breve giro per "locali notturni" (Allocco, Barbagianni, Gufo di palude…), ma purtroppo senza fortuna.

Domenica 1 Settembre
Ci svegliamo col sole e con vento molto forte. Un USIGNOLO DI FIUME ci delizia cantando dal cannetino proprio sotto le nostre finestre. Caricando i bagagli, un paio di Pecchiaioli di passo. Facciamo una breve sosta in paese a Salin per qualche acquisto (alcune mappe, ed un coltellino Opinel per me, che per tutto il viaggio ho scroccato i coltellini dei miei compagni di viaggio per farmi i panini: meglio tardi che mai…).
Andiamo verso le saline, e la vocazione "rapacesca" del viaggio non si smentisce nemmeno qui. Infatti, primo avvistamento nuovo sono 2 splendidi ind. di FALCO PESCATORE. Abbondanti i limicoli: Piovanelli, P. pancianera, Gambecchi, Corrieri grossi, Fratini, Fenicotteri; inoltre 4 PIVIERESSE ed 1 PIOVANELLO MAGGIORE. Il vento è fortissimo, e per limitare le oscillazioni dei cannocchiali li teniamo bassi e stiamo seduti o in ginocchio nonostante i puntuti sassolini ai bordi delle saline: chi crederebbe che facciamo tutto questo volontariamente e non per scontare qualche pena? E che non ci pagano nemmeno… Intanto, incontriamo due Bwer locali che ci segnalano un Falaropo beccosottile, che però non troviamo; i due, gentilmente, ci segnalano anche Grillai e Aquila del Bonelli visti il giorno prima nella Crau.
La tentazione è troppo forte, quindi ci spostiamo rapidamente verso la Crau, in particolare verso Vergières e il Peau de Meau. La sosta, per forza di cose breve, risulta comunque spettacolare: cominciamo con Nibbio bruno, Poiana, 1 CHIURLO MAGGIORE, 5 PIRO-PIRO CULBIANCO, 1 AVERLA (molto lontana, ma pare proprio una meridionalis). Ci sono anche vari Gheppi, e fra loro almeno un GRILLAIO!
Ma la vera star della giornata compare dopo un pò, lontanissima, e mentre si avvicina ci permette l’identificazione certa: AQUILA DEL BONELLI!! Ce la guardiamo per bene prima che si riallontani, forse per tornare alle Alpilles da cui probabilmente viene per cacciare in Crau. In auto, durante il ritorno verso l’Italia, lunga discussione sull’ageing della Bonelli, con consultazione di tutti i testi disponibili: per Guido sarebbe un 3rd cy, per Mauro più giovane, forse un 2nd cy. Di certo, aveva una ben evidente macchia bianca sul dorso, più grande e più alta che nel juv (anche se c’è una forte variabilità individuale), ed aveva un deciso contrasto con le copritrici chiare (presente nel juv, ma anche in alcuni adulti). Ne parliamo per ore, tanto è l’entusiasmo per lo splendido avvistamento.
Ritorno sotto sprazzi di sole e spruzzi di pioggia, e prima di fermarci a Genova e salutare Mauro abbiamo il tempo di fare la check-list del viaggio: in totale 113 specie "buone" + 2 aufughi, e ben 18 specie di rapaci.

CHECK-LIST

  1. Cormorano
  2. Nitticora
  3. Sgarza Ciuffetto
  4. Airone guardabuoi
  5. Garzetta
  6. Airone bianco maggiore
  7. Airone cenerino
  8. Cicogna nera
  9. Cicogna bianca
  10. Fenicottero
  11. Volpoca
  12. Germano reale
  13. Falco pecchiaiolo
  14. Nibbio bruno
  15. Nibbio reale
  16. Capovaccaio
  17. Grifone
  18. Biancone
  19. Falco di palude
  20. Albanella minore
  21. Astore
  22. Sparviere
  23. Poiana
  24. Aquila minore
  25. Aquila del Bonelli
  26. Falco pescatore
  27. Grillaio
  28. Gheppio
  29. Lodolaio
  30. Pellegrino
  31. Gallinella d'acqua
  32. Cavaliere d'Italia
  33. Avocetta
  34. Corriere grosso
  35. Corriere piccolo
  36. Fratino
  37. Pivieressa
  38. Piovanello maggiore
  39. Gambecchio
  40. Piovanello
  41. Piovanello pancianera
  42. Beccaccino
  43. Chiurlo maggiore
  44. Pantana
  45. Piro-piro culbianco
  46. Piro-piro boschereccio
  47. Piro-piro piccolo
  48. Gabbianello
  49. Gabbiano comune
  50. Gabbiano zampegialle
  51. Sterna comune
  52. Sterna zampenere
  53. Colombaccio
  54. Tortora dal collare orientale
  55. Tortora
  56. Allocco
  57. Rondone
  58. Martin pescatore
  59. Gruccione
  60. Picchio verde
  61. Cappellaccia
  62. Topino
  63. Rondine montana
  64. Rondine
  65. Balestruccio
  66. Pispola
  67. Spioncello
  68. Cutrettola
  69. Ballerina gialla
  70. Ballerina bianca
  71. Merlo acquaiolo
  72. Scricciolo
  73. Pettirosso
  74. Codirosso spazzacamino
  75. Codirosso
  76. Stiaccino
  77. Saltimpalo
  78. Culbianco
  79. Merlo
  80. Tordela
  81. Usignolo di fiume
  82. Beccamoschino
  83. Canapino
  84. Occhiocotto
  85. Capinera
  86. Lui' piccolo
  87. Lui' grosso
  88. Regolo
  89. Pigliamosche
  90. Balia nera
  91. Cincia dal ciuffo
  92. Cincia mora
  93. Cinciarella
  94. Cinciallegra
  95. Picchio muratore
  96. Rampichino
  97. Averla piccola
  98. Averla maggiore meridionale
  99. Ghiandaia
  100. Gazza
  101. Taccola
  102. Cornacchia
  103. Corvo imperiale
  104. Storno
  105. Storno nero
  106. Passera oltremontana
  107. Passera mattugia
  108. Fringuello
  109. Verzellino
  110. Cardellino
  111. Fanello
  112. Organetto
  113. Ciuffolotto

  114. Inoltre:
  115. Pellicano rossiccio
  116. Ibis sacro

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