15-18 marzo 2018
“il sole tramonta sui pantani intorno a Pachino creando un’immagine di magica sospensione: i primi cacciatori si affrettano a raggiungere prima che scenda la notte, le lingue di terra che separano gli stagni uno dall’altro. Devono mettere in acqua gli stampi che servono per la caccia alle anatre…”
Questo è il poco idilliaco quadro che ancora campeggia su Youtube dove tre filmati ricordano le “nobili” gesta dei cacciatori sui pantani di Cuba e Longarini: chissà quando si potrà chiedere il diritto all’oblio su questi aspetti…
La notizia da tenere invece a mente ora è che sui pantani non si caccia più perchè sono proprietà privata della fondazione tedesca Stiftung Pro Artenvielfalt (Fondazione pro diversità), che grazie a una operazione di acquisizioni progressive, ha comprato dal 2014, sia i pantani che i terreni adiacenti.
Il XXVIII meeting di EBN Italia era la giusta occasione per visitare questi luoghi che prima erano regno della caccia non solo durante il periodo venatorio, ma anche di frodo, di notte e in primavera.
Non si può immaginare quanti Uccelli siano stati ammazzati…
Per fortuna la Natura sa sanare piuttosto velocemente le ferite inferte dall’Uomo e durante la nostra visita i pantani della Sicilia orientale sembravano ai nostri occhi di birdwatchers, un paradiso terrestre.
Iniziamo proprio da qui, a scrivere del nostro meeting, perchè ci sta piacendo un sacco divertirsi a vedere Uccelli in luoghi dove prima gli Uccelli non vedevano nessun binocolo amico. Nel 2016 siamo andati a Castelvolturno, a visitare la RN Foce del Volturno e Costa di Licola e l’Oasi dei Variconi, che sembrava un posto impossibile dove organizzare un meeting di birdwatching: quest’anno siamo andati molto più a Sud, nel tacco della Sicilia.
I tedeschi ci hanno messo del loro meglio della loro progettualità sul territorio, quell’arte di saper modificare l’ambiente in maniera molto razionale, ma le mani che hanno iniziato a fare dei pantani liberati un’oasi per la Natura, sono siciliane. Sono quelle di Carlo ed Egle ma soprattutto di Nino e di Paolo che scavano, piantumano, disotterranno rifiuti, difendono questo sogno diventato realtà.
Perchè tra sognare un realtà diversa e poi realizzarla ce ne vuole… e quindi grande merito a chi ha dimostrato di credere ai sogni e di saperli concretizzare. Certo, i pantani sono di proprietà straniera ma in Italia sembra che la proprietà privata sia uno dei pochi mezzi per difendere il territorio dall’incuria e dai misfatti.
Il meeting è iniziato venerdì con appuntamento al Ponte Barca vicino Paternò. Anche su questo posto bisognerebbe aprire un inciso, perchè anche qui si cacciava, ma ora è Oasi e davanti ai nostri occhi c’erano tantissimi Uccelli. Innanzitutto non banali, i Polli sultani, che in Sicilia ormai hanno riacquistato i loro primitivi territori, poi Spatole, Aironi bianchi, Volpoche, tante anatre, qualche limicolo e molti Falchi di palude, Aquila minore. Ci passa davanti ma si infratta un Cuculo dal ciuffo. Il clou però è rappresentato da un’Aquila anatraia minore che si alza lenta e si fa ammirare per bene mentre prende una termica. Accogliamo entusiasticamente Ciccio Palazzolo che ci porta in assaggio gli agrumi prodotti da suo padre!
Nel pomeriggio, dopo spuntino a base di arancini e altre cosette siciliane, convergiamo verso Capo Murro di Porco per vedere se ci sono migratori. La migrazione è ferma, ci sono due Culbianchi sulle rocce a mare e le prime Cutrettole in mezzo alle vacche. Sulle rocce una solitaria Pivieressa e 3 Fratini.
Paesaggio molto suggestivo con le fioriture delle orchidee. Ci spostiamo a Marzamemi dove Andrea Corso scopre 3 Calandri maggiori non particolarmente collaborativi. Di contorno anche gli Occhioni e sulla strada, un’Aquila minore.
Verso sera al faro di Capo Murro di Porco non ci sono migratori ma sul mare passano dei trenini di Berte minori e qualche Berta maggiore.
Serata a cena a Ispica presso il ristorante il Mercato con simpatico giropizza per tutti.
Sabato 17 marzo visita ufficiale ai pantani liberati. A Longarini ci sono ovviamente i Fenicotteri, Volpoche, Svassi piccoli, aironi, marzaiole ma le osservazioni più interessanti sono state quelle di 6 Gabbiani rosei e di un Cuculo dal ciuffo che si fa vedere bene da tutti. Nei campi cantano i Beccamoschini e rieccheggiano gli Usignoli di fiume.
Mangiamo a Portopalo da Candiano poi convergiamo verso il porto per vedere se ci sono gabbiani strani. A parte un Gabbiano roseo non c’è nulla di particolare… ma nel proseguo del nostro giro, scorgiamo a cannocchiale 4 Anatre marmorizzate!
Ritorniamo ai pantani dove Carlo e Egle ci illustrano i lavori di rinaturalizzazione della proprietà. Sul pantano vediamo 5 Morette tabaccate ma la sorpresa è che nei campi dell’ex galoppatoio abusivo è presente assieme alle Pispole, un Calandro maggiore che per la gioia di tutti si posa a lungo su un fico.
E’ quasi l’imbrunire e ci passa sulla testa uno stormo di Gru dirette verso Nord.
In serata è in programma la cena sociale presso Le Terre di Noto, con specialità siciliane e per l’occasione abbiamo fatto di necessità virtù, aprendo l’assemblea sociale che è anche conferenza. Carlo ci ha illustrato l’immane sforzo di bonifica dei pantani, che erano usati come discarica oltre che per la pesca e per la caccia, visto che erano terra di nessuno. Massimiliano Di Vittorio ci ha parlato invece del progetto LIFE Conrasi volto al salvataggio dell’Aquila di Bonelli, Lanario e Capovaccaio. Ottime notizie per l’Aquila di Bonelli, per la quale anche EBN Italia si è spesa per finanziare tramite le vostre donazioni, l’organizzazione dei campi di salvaguardia, mentre sono pessime per il Lanario. Infine Manuel Zafarana ci ha introdotto al problema dell’elettrocuzione delle Cicogne che fanno il nido sugli elettrodotti e che EBN Italia ha sostenuto fin dall’inizio. Al termine approvazione del bilancio dell’associazione.
Domenica 18 marzo. Ritrovo a Cuba poi suddivisione dei vari gruppi tra Vendicari e Saline di Priolo Gargallo. A Vendicari molto vento ma a Salina Manna vediamo un Falco pescatore, Spatole, Fenicotteri, alcuni limicoli tra cui un Albastrello e un timidissimo Pettazzurro. L’altro gruppo che si è diretto a Priolo guidati da Fabio Cilea, osserva Avocette, Pivieressa, Cavalieri d’Italia e Fenicotteri in corteggiamento mentre a Penisola Magnisi Calandri, una Monachella, 30 Gabbiani corsi, Occhioni e Smerghi minori.
La check list del meeting è di 119 specie.
Si ringraziano Giovanni La Grua, Francesco Palazzolo, Giancarlo Torre, Pippo Rannisi, Loredana Murabito per la splendida logistica, Andrea Corso, Renzo Ientile, Fabio Cilea, Nino Patti e Paolo Galasso per il guiding, Manuel Zafarana e Massimiliano Di Vittorio per aver partecipato alla conferenza, tutti i partecipanti provenienti dal Piemonte, Lombardia, Liguria, Veneto, Campania, Puglia e soprattutto Carlo Cappuzzello e Egle Gambino e Stiftung Pro Artenvielfalt per l’ospitalità e aver avuto accesso alle proprietà.
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