L’organizzazione del XXX meeting è stata laboriosa. Soprattutto perchè la pandemia di Covid-19 ha spazzato via ogni possibilità di organizzare "eventi di gruppo" nel 2020 e parzialmente nel 2021, quando era quasi tutto pronto per lanciare un meeting in Abruzzo.
Abbiamo così deciso di organizzare questo annoso 30° meeting in quel di Lampedusa, isola delle Pelagie, posta a 110 km dalle coste africane, per godere della migrazione dei passeriformi nel Mediterraneo meridionale, in un periodo in cui a detta di molti si poteva godere sia della migrazione delle specie più comuni che di quelle più rare. Ecco allora stabilite le date poste a cavallo tra la fine di settembre e l’inizio di ottobre. Ci sarà migrazione? Prevedere le finestra più idonea con mesi di anticipo è un esercizio fine a se stesso, scopriremo poi a posteriori, che a causa delle alte temperature di fine estate nel continente europeo, il periodo più interessante sarebbe stato addirittura quindici giorni dopo!
Ma andiamo con ordine. Lampedusa è stata visitata per tutto il mese di ottobre da diversi birder, che ci hanno inviato osservazioni in tempo reale tramite i nostri canali "social". I partecipanti al meeting propriamente detto si sono scambiati informazioni ramite un gruppo whatsapp che ci permetteva di conoscere le posizioni delle rarità e delle specie più interessanti in diretta. A questo gruppo partecipavano 19 persone da verie parti d’Italia, dal Piemonte, Lombardia, Liguria, Emilia Romagna, Marche, Campania, alla Sicilia.
L’appuntamento che ha sancito l’inizio delle attività è stato il Museo dell’Area Marina Protetta delle Pelagie dove i biologi del centro (Antonella e Silvia) ci hanno accolto con molta disponibilità con un collegamento in remoto con l’isola di Linosa dove Dario D’Emanuele ci ha parlato dei suoi studi sulle berte e sugli incredibili spostamenti che questi uccelli pelegici fanno tra il Mediterraneo e l’Atlantico centrale o addirittura lungo le coste delle Americhe! Tutto per poi tornare a nidificare proprio a Linosa e Lampedusa. Il Museo è molto bello e merita una visita.
Nel campo sportivo, i primi segni di migrazione: Culbianco, Upupa, Prispolone e molte Cutrettole. Sull’isola ci guida un nostro socio che ha vissuto qui per un anno, Aldo Lauricella, uomo insostituibile come raccordo per capire come muoversi sull’isola. Sull’isola si muove anche Luciano Gelfi, che è in pieno Big Year. Il fatto di sparpargliarci sull’isola con vari mezzi e di poter esplorare nello stesso momento punti diversi ci ha permesso di ottimizzare i tempi e di scovare più rarità. La check list completa, di 51 specie, è al fondo dell’articolo.
Lampedusa è un’isola piatta che presenta vari hotospots per la ricerca dei passeriformi migratori che attraversando il Mediterraneo meridionale sostano sull’isola per alcune ore o per più giorni. Ad esempio siamo stati sorpresi dal trovare dei limicoli, Gambecchi comuni, Combattenti e Piovanelli pancianera e un Totano moro che frequentavano delle pozze d’acqua dolce transitorie. L’isola è calcarea e le raccolte d’acqua sono limitatissime.
Una presenza piacevole è stata all’inizio un’Averla del deserto che frequentava sempre lo stesso punto sul lato est dell’isola, dove successivamente si è palesata anche un’Averla capirossa. Nello stesso momento al centro dell’isola erano presenti 8 Pivieri tortolini. Si fa il giro dell’isola con auto prese a nolo o in motorino ma i birders mordono il freno perchè la migrazione è ferma: c’è Maestrale!
Ci accontentiamo per così dire, di godere delle fantastiche evoluzioni dei Falchi della Regina che per chi non lo sapesse, vengono qui a nidificare per poi andarsene a svernare in Madagascar. Tra i rapaci, Poiane dai piumaggi strani, Gheppi, Pellegrini e tra i migratori, Falchi di palude. L’agitazione monta quando il nostro Ale Motta sparge la notizia di aver sentito un Luì forestiero. Basta questo per scatenare un moviamento parossistico veros il luogo del contatto, purtroppo invano.
Ci pensa invece Lorenza a mettere le cose apposto per quanto riguarda le specie rare: Alle ore 12,42 di sabato 1 ottobre scrive "e questo cos’è?". Lei già lo sapeva cos’era ma ci lascia guardare la foto su whatsapp e scatenarci nelle espressioni più colorite.
Si tratta di un Pigliamosche pettirosso che dalla fascia della foresta boreale migra verso l’India. Le Pelagie sono il punto in Italia dove osservarlo con più regolarità.
La bestiola si sposta da un gruppo di canne a alcune tamerici e si fa vedere per tutti i 2 giorni rimanenti per poi probabilmente raggiungere la sua destinazione finale, chissadove nel mondo.
Contenti tutti ! Cena base di pesce all’Angolo del mare, anche se il Maestrale soffia forte.
Prima però visita doverosa al Centro Recupero Tartarughe Marine. La perserveranza dei volontari è ammirevole an che se operano in condizioni precarie (mancava l’acqua... marina per un guasto alle pompe).
Simpatica osservazione al Monastero di alcuni Lucherini: uno dei posti meno consoni dove pensare di trovare questi passeriformi: dove vogliono andare?
Considerazioni finali: Lampedusa a ottobre è meta turistica molto apprezzata con moltissimi turisti nei locali e sulle spiagge: anche troppi! La famosa spiaggia dell’Isola dei Conigli per esempio, è ad accesso contingentato.
L’isola è per disposizione geografica, la porta d’Europa non solo per i piccoli passeriformi (che vanno in senso contrario) ma anche per i migranti che dall’Africa attraversano con varie peripezie, lo Stretto di Sicilia. Nè gli uni nè gli altri, si fanno vedere facilmente, bisogna guardare attentamente il mare o i cieli per accorgersene.
Lampedusa è punto di passaggio tra Europa e Africa che potrebbe farsi anche più bella, mentre rimane in una posizione quasi sospesa nel tempo.
Per i migratori alati potrebbe essere meglio perchè basterebbe poco per rendere i luoghi dell’isola di maggiore attrattiva per gli Uccelli, ad esempio, costituendo delle oasi di protezione, mentre attualmente la caccia è aperta e i cacciatori sparano anche ai migratori. Per gli Umani migranti invece, il Centro d’accoglienza (detto guardacaso "hotspot") in Contrada Imbriacola, è celato alla vista e sembra pertanto quasi non esistere: sono entrambe delle storie parallele?
Può darsi di sì e può darsi che il paragone sia improvvido, però la Porta d’Europa potrebbe essere diversa!
Segue Check List
Airone cenerino
Nitticora
Garzetta
Sgarza ciuffetto
Cormorano
Poiana
Falco di palude
Nibbio bruno
Sparviere
Gabbiano reale
Berta maggiore
Berta minore
Combattente
Piovanello pancianera
Gambecchio comune
Piviere tortolino
Pernice rossa
Totano moro
Corriere grosso
Falco Pellegrino
Gheppio
Falco della Regina
Balestruccio
Upupa
Passero solitario
Averla capirossa
Averla del deserto
Gruccione
Calandro
Rondine
Culbianco
Saltimpalo
Beccafico
Sterpazzola
Beccamoschino
Cutrettola
Luì forestiero
Lui piccolo
Lui grosso
Stiaccino
Codirosso comune
Prispolone
Pigliamosche
Occhiocotto
Capinera
Passera d’Italia
Passera sarda
Tortora dal collare
Pettirosso
Lucherino
Pigliamosche pettirosso
52 Storno nero