Il Lanario (Falco biarmicus) è un potente rapace tipico delle aree semidesertiche. E’ un falcone tipicamente africano, dove sono descritte 4 sottospecie (tanypterus, erlangeri, abyssinicus e biarmicus) mentre Europa, Turchia e Azerbaijan è presente la sottospecie feldeggii che ha in Italia la sua roccaforte e anche il suo limite settentrionale di distribuzione mondiale.
Nell’ultimo decennio, il Lanario in Italia ha subito un tracollo. Stime di popolazione indicano (2007-2017) una riduzione delle coppie territoriali del 50%. Una situazione molto preoccupante che fa del Lanario, il rapace attualmente più in pericolo d’Italia!
Il declino è stato così improvviso che ha colto di sorpresa anche chi si occupava del monitoraggio della specie dato che nel Piano d’azione nazionale (2007) il Lanario veniva indicato come "stabile". Addirittura la situazione delineata negli Atti del Convegno del Gruppo Italiano Lanario (2015) sembra totalmente stravolta nell’arco di pochissimi anni.
EBN Italia, prendendo atto di una situazione sempre più critica, ritiene che sia pertanto necessario avviare al più presto provvedimenti urgenti per comprendere le cause del declino della popolazione di questo rapace.
Perchè il Lanario ha subito questo rapido tracollo?
Se confrontiamo le stime di popolazione disponibili a livello regionale per il 2007 con quelle del 2017 scopriamo che il Lanario si è estinto o è sull’orlo dell’estinzione in molte regioni dell’Italia continentale.
Il Lanario si è estinto in Lazio e Campania ed è in difficoltà in Toscana. Anche in Abruzzo e Molise il Lanario ha subito una forte flessione ed in forte pericolo. Dai nostri dati si può stimare la presenza in Italia, di circa 90 coppie, di cui oltre la metà in Sicilia.
Per la Sicilia, Corso (2018) indica la presenza di 56 coppie, mentre Di Vittorio et al. (2017) ne indicano 60 di cui però soltanto 47 con involo di giovani.
Già in passato, nell’Action Plan Internazionale (1998) si indicavano come minacce alla conservazione della specie in Europa:
1) la distruzione dell’habitat e la conversione degli habitat semidesertici in forestazioni,
2) il prelievo dei pulcini o delle uova dai nidi,
3) l’abbattimento diretto,
4) disturbo da parte di arrampicatori e escursionisti sulle pareti di nidificazione
Bibliografia essenziale: Andreotti A. e Leonardi G. (a cura di), 2007 - Piano d’azione nazionale per il Lanario (Falco biarmicus feldeggii). Quad. Cons. Natura, 24, Min. Ambiente - Ist. Naz. Fauna Selvatica 2007.
Di Vittorio M., Di Trapani E., Cacopardi S., Rannisi G., Falci A., Ciaccio A., Sarto A., Merlino S.,
Zafarana M., Grenci S., Salvo G., Lo Valvo M., Scuderi A., Murabito L., La Grua G., Cortone G.,Patti N., Luisellie L. and P. López-López. "Population size and breeding performance of the Lanner Falcon Falco biarmicus in Sicily: conservation implications" Bird Study 2017.
Corso A. "Updated status of European Lanner Falcon, Falco biarmicus feldeggii (Schlegel, 1843) (Aves Falconiformes): a taxon on the verge of extinction, with brief comments on the North African Lanner, F. biarmicus erlangeri (Kleinschimdt, 1901)" Biodiversity Journal, 2018, 9 (1): 35–44.
Allavena S., Andreotti A., Corsetti L. (a cura di) Il Lanario in Italia. Problemi e prospettive Sigismondi A. Atti del Convegno Marsico Nuovo 29/30 novembre 2014. Edizioni Belvedere 2015
Caldarella M., Cripezzi V., Marrese M., Ventura T. Il Lanario in Provincia di Foggia. Quaderni di birdwatching 2005.
Grenci S. Il Lanario in Sicilia. Quaderni di birdwatching 2000.
Credits : disegno di Lorenzo Starnini