RECENTI SEGNALAZIONI di "Fringuello africano" (Fringilla coelebs africana / spodiogenys) nelle isole siciliane del Canale di Sicilia (Pantelleria e Lampedusa - lista EBN Italia 2006) e in Europa hanno fatto nascere dibattiti sulla corretta identificazione di molti dei fringuelli osservati, e mi hanno spinto ad approfondire l’argomento per capire quali caratteri possano aiutare l’osservatore al raggiungimento di una identificazione il più certa possibile.
Per questa ragione ho visitato in più occasioni, in compagnia dell’amico Ottavio Janni, il museo ornitologico di Tring, in Inghilterra (British Natural History Museum), dove è conservata la più importante raccolta di pelli di uccelli al mondo, ed i musei di Malmo, Vienna, Roma, Milano. Ho avuto così l’opportunità di verificare, analizzando oltre 300 pelli, quanto avevo già notato sul campo durante le mie annuali visite in Tunisia dal 1999 ad oggi. Questa nota intende dunque entrare in questo dibattito relativamente alla distinzione del taxon africana, a diffusione principalmente marocchina, e del taxon spodiogenys, della Tunisia, dalla nominotipica e dalle altre sottospecie europee.
Molte sono state le pubblicazioni sull’argomento apparse negli ultimi anni su varie riviste specializzate europee; se da un lato alcune hanno portato all’omologazione delle segnalazioni analizzate, ad esempio in Olanda (VAN DEN BERG & THE SOUND APPROACH, 2005; OREEL, 2004; JONKER et al., 2008), altre attribuivano le segnalazioni della Gran Bretagna a fringuelli europei aberranti (MULLARNEY, 2006). Nel caso delle segnalazioni olandesi è stato menzionato come carattere diagnostico, e pertanto parametro per l’omologazione, il verso di contatto e di volo, considerati distintivi ed unici, almeno dei taxa africana / spodiogenys. In un bell’articolo, VAN DEN BERG & THE SOUND APPROACH (2005) forniscono una galleria fotografica dei due taxa nord africani citati, con commenti sulle differenze di piumaggio e struttura sia tra loro che con quello europeo, prendendo in esame anche il verso.
Sono però sempre rimasto stupito di come in queste pubblicazioni nella descrizione dei caratteri di piumaggio non venisse mai menzionato il disegno delle timoniere o, più precisamente, il pattern delle 3 timoniere esterne. In effetti, sin dal mio primo viaggio in Tunisia, nell’ormai lontano febbraio-marzo 1999, avevo notato che, oltre al "pallore" generale di piumaggio delle femmine (i maschi erano sin troppo distintivi), il disegno della coda, ben visibile all’involo, fosse subito differente e apprezzabile, apparendo questa per oltre metà bianca, quasi come una coda tutta bianca con il centro scuro (Foto 1)
Figura 1
Figura 2
Figura 3
Figura 4
Nel dettaglio, come è ben evidenziato dalle foto che accompagnano questa nota (Foto 1-5), entrambi i sessi, sia di africana che di spodiogenys, mostrano un’area bianca sulle tre timoniere esterne T6-4 assai più cospicua ed evidente che nel "Fringuello europeo" (in senso lato, cioè le varie sottospecie europee), nel quale la porzione bianca su T6-5 è più limitata, e la T4 mostra solo e soltanto l’apice bianco o appare in moltissimi casi del tutto scura (Foto 6-8).
Ne consegue che nel "Fringuello europeo" la coda appare in gran parte scura con solo le due timoniere laterali con del bianco, mentre nei "cugini" africani l’estensione del bianco è decisamente maggiore. Ritengo questo sia un carattere sufficientemente diagnostico a separare le due sottospecie, ben evidente sia analizzando gli esemplari in mano, sia osservandoli in natura allorché si involino dal terreno o da un ramo, pur non escludendo la possibilità che molti degli animali osservati in Europa e inizialmente determinati come africani siano anche a mio vedere individui aberranti (con che origine?).
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