Per il quinto anno consecutivo EBN Italia ha investito risorse per la salvaguardia del Lanario (Falco biarmicus feldeggii), finanziando alcune attività di conservazione in modo diretto o tramite il Gruppo Tutela Rapaci.
La ricerca negli anni precedenti era stata condotta su una scala più ampia nell’intento di valutare se la contrazione dell’areale della specie fosse reale o dovuto all’occupazione o alternanza di nuovi siti. Le ricerche hanno dato negli anni precedenti esiti frustranti con la constatazione che molti siti storici risultavano abbandonati e non più frequentati e che non esistevano coppie su siti alternativi, se non rare eccezioni.
Italia centrale.
Toscana: nel 2023 sono stati monitorati 3 siti di presenza della specie: due in provincia di Siena, dove si è riprodotta solo una delle due coppie presenti, e uno in provincia di Grosseto. occupato durante la stagione riproduttiva da un solo individuo (si è riformata la coppia solamente a fine dicembre 2023).
La videosorveglianza del principale sito riproduttivo che è in corso dal 2021 per motivi principalmente protezionistici visto che nel 2019 i pulli erano spariti improvvisamente per motivi ignoti, ha permesso di registrare la terza nidificazione di fila e di analizzare interessanti aspetti sulla biologia della specie. I filmati della videocamera sono stati elaborati con un software di motion detection dal nostro socio S. Stefanetti che ha facilitato enormemente l’analisi dei video di oltre 5 mesi, riducendola a poche ore. Le immagini frame by frame hanno documento l’intero andamento della nidificazione con la registrazione dei movimenti al nido degli adulti, la frequenza di imbeccata e alcuni eventi interessanti (ad esempio un accoppiamento avvenuto il 1 di aprile durante il periodo di cova). Il primo giovane si è involato il 5 giugno (alle ore 10:09) e il secondo il 6 (ore 7:55). Durante la nidificazione sul sito non ci sono state particolari minacce e le altre specie hanno condiviso l’area con la coppia di Lanario senza interazioni aggressive nei pressi del nido. Sono stati identificati passaggi in volo di Ghiandaia (Garrulus glandarius), Gazza (Pica pica), Ghiandaia marina (Coracias garrulus) e di Barbagianni (Tyto alba). Altri corvidi, principalmente Cornacchia grigia (Corvus cornix) vengono invece mantenuti a distanza dalla parete e non vi si posano neanche in presenza di resti di cibo. I mammiferi presenti nell’area, segnatamente volpe, faina e cinghiale frequentano solo la base della parete. Le visite di controllo successive all’involo hanno permesso di confermare la presenza solamente un giovane fino a fine giugno e un adulto ad inizio agosto. Nei mesi successivi i lanari sono spariti dal sito riproduttivo, aspetto che ha posto diverse domande, che speriamo di sciogliere all’inizio del 2024.
La coppia di adulti tornerà a nidificare?
La videosorveglianza costante dei siti come questo toscano, è un esempio che può essere applicabile anche su larga scala per mettere in sicurezza il pool di riproduttori, che più che mai in Italia centrale sono essenziali per assicurare un futuro alla specie.
I volontari toscani ringraziano sentitamente i Carabinieri Forestali di Siena per il supporto dato a tutte le attività di sorveglianza e per aver presidiato il territorio al fine di garantire protezione alle coppie presenti. Inoltre ringraziano anche Bird Fund Conservation per il contributo all’acquisto del materiale.
Nelle vicine Marche le uniche osservazioni di Lanario sono avvenute nel Parco Regionale Gola della Rossa e di Frasassi con un individuo adulto nella Gola della Rossa e coppia adulta nelle gola di Frasassi periodo estivo con 2 giovani osservati ad agosto (J.Angelini).
In Emilia-Romagna sono state effettuate delle ricerche sull’ultimo sito di presenza della specie, che hanno dato però esito negativo (E.Castellucci).
Nel Lazio, è scomparso anche l’ultimo soggetto, un maschio isolato segnalato nel 2022 (L.Marozza).
Per la Campania, non ci sono altri aggiornamenti e la specie deve essere considerata estinta (A.Usai).
In Puglia la ricerca, che nel 2022 si era focalizzata sul promontorio del Gargano, ha confermato l’assenza della specie per l’area di studio (M.Galluppi) mentre nel PN della Murgia la coppia non ha deposto (C.Liuzzi).
In Calabria le coppie presenti sono sempre due ma a differenza del 2022, non ci sono stati involi, mentre di una terza coppia che aveva tentato di occupare una storica parete di nidificazione se ne sono perse le tracce precocemente. Lo scorso anno le attività agricole avevano allontanato gli animali, mentre quest’ anno le stesse attività agricole hanno costretto una coppia a sposarsi su una parete limitrofa e di dimensioni più esigue. Questa parete tra gli ultimi giorni di gennaio e i primi di febbraio è stata presa d’assalto dai cacciatori. Agricoltura e caccia hanno dato il colpo di grazia in pochissimo tempo a quello che restava della popolazione calabrese in soli due anni. Le modifiche al decreto sui criteri minimi di conservazione delle ZPS che prima vietava la caccia a febbraio e l’attuale calendario venatorio che la prevede aperta fino al 10 febbraio e il mancato rispetto delle norme che dovrebbero impedire la trasformazione degli habitat prativi secondo Natura2000 potrebbero aver portato all’estinzione della specie per la Calabria con qualche anno di anticipo(E. Musciane)..
Sicilia.
Le attività di protezione del Gruppo Tutela Rapaci, finanziate dalla Stiftung Pro Artenvielfalt, EBN Italia e Committee Against Bird Slaughter ha permesso di attivare un campo di sorveglianza per l’Aquila di Bonelli e su 5 siti di nidificazione di Lanario.
Parallelamente, sono stati visitati oltre 90 territori in cui era nota la presenza della specie in tempi recenti: 36 siti sono risultati occupati da coppie mentre 2 occupati da individui singoli. Le nidificazioni seguite sono state 34 di cui solo 24 hanno portato all’involo di 48 giovani. Anche per questa stagione un elevato numero di territori storicamente occupati dalla specie è risultato deserto, evidenziando un problema di tipo demografico rispetto al passato (Progetto Rapaci WWF – Post Life Con.Ra.Si. 2023, a cura di S.Merlino e M.Di Vittorio).
In questa stagione, è stato constatato l’abbandono di alcuni dei siti storici del comparto centro-orientale della Sicilia, attivi sino alla precedente stagione riproduttiva, ma al contrario sono risultati rioccupati alcuni siti nel comparto centro-occidentale, disertati negli ultimi anni. Questo fenomeno mette in evidenza come la popolazione di questa specie sia altamente dinamica da un punto di vista della sua distribuzione nell’isola, considerato che i siti occupati in totale sono rimasti complessivamente stabili rispetto alla precedente stagione riproduttiva.
Alcuni dei siti ritenuti a maggior rischio di bracconaggio, sono stati oggetto di videosorveglianza, mediante fototrappole e controllo da remoto, grazie alle quali non si sono registrate azioni di furto o altro disturbo.
Per la Sicilia è stato redatto un piano d’azione a cura di S.Merlino, M.Lo Valvo, A.Scuderi, S.Cacopardi, A.Ciaccio, A.Falci, S.Grenci, S.Manfrè e M.Di Vittorio.
Durante la stagione riproduttiva 2022 è continuato l’impegno dei EBN Italia in seno al coordinamento del Gruppo Tutela Rapaci, per il monitoraggio del Lanario (Falco biarmicus feldeggii) in Italia. Il monitoraggio è stato focalizzato al mantenimento degli indici riproduttivi delle coppie territoriali già identificate e seguite nel 2021, particolarmente quelle del Centro Italia, dove la situazione della specie è particolarmente delicata.
Nel 2022 a scala nazionale sono state ritrovate 45 coppie (di cui 32 in Sicilia e 3 in Toscana). Con il contributo anche del Bird Conservation Fund.
Allo scopo di monitorare i siti di Lanario nell’ottica di dissuadere ogni minaccia alla riproduzione, nell’aprile 2021 è stato collaudato un nuovo sistema di videosorveglianza a distanza!
Da quest’anno il Gruppo Tutela Rapaci controlla i nidi anche da remoto con sistemi di ripresa installati a centinaia di metri di distanza dalle pareti di nidificazione. Impatto zero per l’installazione.
A breve vi aggiorniamo con i risultati delle attività! Grazie ad EBN, Lipu e Associazione Mediterranea per la Natura per il sostegno all’acquisto di tutta l’attrezzatura.
Nel 2020, EBN Italia ha continuato il monitoraggio iniziato nel 2019 dei siti di Lanario in Italia, nonostante la situazione di lockdown da Covid-19. Il monitoraggio non è stato esaustivo rispetto a quanto preventivato proprio a causa dell’impossibilità di spostamento tra Regioni nei mesi di marzo e aprile. Sono stati impiegati per pagare i consulenti e i volontari per la sorveglianza dei nidi, le donazioni dei soci EBN Italia.
Il monitoraggio ha coinvolto le Regioni: Emilia-Romagna, Toscana, Marche, Basilicata e Puglia.
Sono stati controllati :
Emilia Romagna: 1 sito, nidificazione fallita
Marche : 3 siti, 1 coppia con successo riproduttivo, 1 coppia con nidificazione fallita, 1 coppia non riprodotta : 3 juv involati
Toscana : 4 siti, 2 coppie con successo riproduttivo, 1 coppia ha perso le uova, 1 coppia non riprodotta: 8 juv involati
Puglia centrale: 1 coppia con nidificazione fallita
Basilicata : 3 coppie, 1 coppia con successo riproduttivo, 2 non riprodotte: 2 juv involati
Sicilia : 3 coppie monitorate, 2 coppie con successo riproduttivo, 1 non riprodotta: 4 juv involati
A questi dati per completezza vengono citati i siti siciliani monitorati dal LIFE ConRasi, con 60 siti controllati, di cui 29 occupati e con l’involo di 31 juv.
Volendo fornire una visione generale, seppure parziale a causa del #lockdown, sono stati controllati 74 siti (di cui 13 in penisola), 26 coppie con successo riproduttivo e 48 juv involati.
Take at home message: un sito su 3 è vuoto (!) e il tasso di involo è di 1,84 che alla lunga non può mantenere una popolazione stabile.
Abbiamo affidato a biologi e naturalisti professionisti un primo monitoraggio del Lanario in Italia dopo la constatazione di un crollo della popolazione del 50% in 5 anni.
Grazie alle donazioni di molti di voi, dell’iniziativa Runner4Lanner e del contributo dei tedeschi del CABS (Commitee Against Bird Slaughter) che hanno incondizionatamente appoggiato la nostra posizione, il monitoraggio ha coinvolto parte della penisola, segnatamente le regioni Puglia, Basilicata, Campania, Marche e Toscana.
In totale i siti riproduttivi complessivamente monitorati sono stati 54, di cui 19 in penisola e 35 in Sicilia nell’ambito del progetto Occhio alla Bonelli. Si tratta di un monitoraggio parziale ma significativo, visto che rappresenterebbe metà dell’intera popolazione italiana.
Dei 54 siti controllati, solo 21 hanno avuto un successo riproduttivo con 31 giovani involati.
Complessivamente un dato che indica chiaramente un declino.
foto : Angelo Nardo
Nel dettaglio, sappiamo che la specie si è estinta in Campania, è estinta in Lazio da alcuni anni e versa in condizioni drammatiche in Toscana.Della situazione in Emilia, Umbria, Abruzzo e Molise non sappiamo nulla.
In particolare, la Toscana è arrivata a contare solo 3 coppie delle 11 che poteva vantare solo 8 anni fa.E perché?
La notizia è clamorosa: delle 3 coppie che sono state seguite, ben 2 hanno avuto i giovani depredati dal nido e solo quella rimanente ha portato a termine la nidificazione!
Questo indica che le voci sull’impatto della falconeria illegale sul Lanario sono vere e sono state sottostimate, a volte completamente ignorate!
In Puglia, nello specifico nella Murgia, il nostro monitoraggio ha evidenziato la presenza di una nuovo insediamento di coppia in un sito dato per perso, che per ora rappresenta il più settentrionale nell’area in esame. A completare il quadro pugliese, manca peraltro monitoraggio dell’area pedegarganica. In Basilicata, dei 5 siti controllati, uno è risultato disertato.
Due siti sono a rischio perché esposti e facilmente violabili.
Nelle Marche, sono stati controllati 6 siti noti ma solo 2 sono risultati occupati con 3 giovani involati. La ricerca verrà estesa alle aree viciniori il prossimo anno.
In Sicilia, 35 siti sono stati seguiti dal Gruppo Tutela Rapaci, durante il progetto Occhio alla Bonelli; due terzi di quelli presunti. Di questi 35 siti solo 13 sono risultati occupati e 10 sono state le coppie che hanno portato a termine la riproduzione.
La ricerca seppure effettuata con fondi ridotti e grazie alle donazioni, traccia una strada, assolutamente da seguire nei prossimi anni.
Non serve solo il monitoraggio della riproduzione ma anche una protezione attiva dei siti.
EBN Italia si adopererà per organizzare in accordo con altre associazioni, le opportune misure di contrasto all’illegalità.
In Sicilia, è notizia di questo luglio 2019, di altre e nuove evidenze dell’esistenza di una rete organizzata di bracconieri dediti al prelievo dei giovani dal nido per poi rivenderli. Si ringrazia inoltre il progetto LIFE ConRasi
VIDEO su youtube: decine di Lanari detenuti in cattività dopo essere stati presi dai nidi in Nord Africa
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