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Ebird Italia
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Ebird Italia

Ebird Italia, cos’è e come funziona

Dal 2002, il Cornell Lab of Ornithology, uno dei principali istituti di ricerca ornitologica al mondo, ha sviluppato eBird, una piattaforma innovativa dedicata alla raccolta e condivisione di dati sulle osservazioni degli uccelli a livello globale. Questo strumento si è affermato come un riferimento essenziale per birdwatcher, ricercatori e appassionati, consentendo di monitorare la distribuzione e l’abbondanza delle specie in tempo reale. Dopo anni di successo internazionale, il progetto ha raggiunto un traguardo importante per la comunità italiana degli studiosi e appassionati di ornitologia: nell’ottobre del 2024 è stata ufficialmente lanciata eBird Italia, la versione nazionale della piattaforma.

L’iniziativa è nata grazie alla collaborazione tra due importanti realtà ornitologiche italiane: EBN Italia e il Gruppo Piemontese Studi Ornitologici (GPSO), attivo nella ricerca e nella divulgazione scientifica. Questi due enti hanno unito le loro forze e risorse per realizzare un lavoro complesso e meticoloso, che ha richiesto più di otto mesi di impegno, a partire dalla firma degli accordi iniziali fino alla pubblicazione della piattaforma e della relativa App in lingua italiana. La traduzione e l’adattamento del portale non si sono limitati a una semplice conversione linguistica, ma hanno comportato un’accurata revisione dei contenuti per adattarli alle specificità dell’ornitologia italiana e al contesto locale. Questo lungo e laborioso processo è stato portato avanti esclusivamente su base volontaria e ha coinvolto alcune decine di persone nel progetto.

Uno degli aspetti più innovativi di eBird Italia è l’integrazione con strumenti avanzati basati sull’intelligenza artificiale, che rendono l’esperienza degli utenti ancora più intuitiva ed efficace. In particolare, l’App include Merlin Bird ID, un potente strumento che consente di identificare gli uccelli sul campo in tempo reale attraverso diverse modalità: il riconoscimento del canto e dei versi tramite l’analisi del suono, il riconoscimento delle immagini attraverso foto scattate direttamente dallo smartphone e persino suggerimenti basati sulla localizzazione dell’utente. Grazie a queste funzionalità, anche gli osservatori meno esperti possono identificare rapidamente le specie incontrate sul campo, contribuendo in modo significativo alla raccolta dati.

Un’altra caratteristica di grande valore è la possibilità di visualizzare in tempo reale la mappa delle osservazioni, uno strumento prezioso sia per gli appassionati di birdwatching sia per i ricercatori. Questa funzione permette di analizzare la distribuzione geografica e la fenologia delle specie segnalate in Italia, attualmente 477, grazie a un sistema di grafici a barre intuitivi che mostrano l’andamento stagionale delle presenze. Questo database, in continua evoluzione, offre informazioni dettagliate sulla presenza degli uccelli nelle diverse regioni italiane, supportando sia la ricerca scientifica sia l’attività degli osservatori sul campo.

La community di eBird Italia è in continua espansione e, ad oggi, conta 14.000 utenti registrati, numero in costante crescita. Ogni anno viene registrato un incremento del numero di checklist inviate, ovvero le segnalazioni delle osservazioni effettuate dagli utenti, che contribuiscono ad arricchire il database con dati sempre più completi e aggiornati. La piattaforma è aperta a tutti, a livello individuale e associativo, e il suo successo ha suscitato l’interesse di altre realtà ornitologiche italiane. Tra le associazioni che hanno richiesto di aderire vi sono l’Arbeitsgemeinschaft für Vogelkunde und Vogelschutz (AWK) dell’Alto Adige, attiva nello studio e nella tutela degli uccelli alpini, e l’Associazione Studi Ornitologici Italia Meridionale, che si occupa della ricerca ornitologica nelle regioni del Sud Italia. Inoltre, tutti i nodi di EBN Italia partecipano attivamente al progetto, garantendo un’ampia copertura territoriale e un solido network di osservatori.

Oltre alla semplice raccolta e catalogazione dei dati, eBird Italia punta anche a favorire la condivisione delle esperienze di birdwatching tra gli utenti. Attraverso la piattaforma, gli appassionati possono organizzare e partecipare a uscite collettive, scambiarsi informazioni sulle migliori aree di osservazione e confrontarsi su identificazioni e avvistamenti. Questo aspetto sociale rappresenta un valore aggiunto per la comunità, rendendo il birdwatching non solo un’attività individuale, ma anche un’occasione di crescita e confronto con altri esperti e appassionati.

Infine, un elemento fondamentale che rende eBird Italia uno strumento di riferimento è la totale accessibilità ai dati raccolti. La piattaforma garantisce accesso gratuito a tutte le funzionalità e consente di scaricare i dati previa semplice richiesta, rendendoli disponibili per progetti di ricerca, studi scientifici e attività di conservazione. Questo approccio aperto e collaborativo rafforza il ruolo di eBird Italia come importante risorsa per chiunque voglia contribuire alla conoscenza e alla tutela dell’avifauna italiana.

                                                                                        Un esempio di visualizzazione dei dati: il Piro piro del Terek nel Mediterraneo.

L’importanza di condividere dati con eBird Italia

La conservazione della biodiversità è oggi una delle sfide più urgenti e complesse per la comunità scientifica e per la società nel suo insieme. La progressiva perdita di habitat naturali, il cambiamento climatico, l’inquinamento e l’introduzione di specie invasive minacciano gli ecosistemi su scala globale, mettendo a rischio numerose specie animali e vegetali. In questo contesto, il monitoraggio dell’avifauna gioca un ruolo cruciale, poiché gli uccelli rappresentano eccellenti indicatori dello stato di salute degli ecosistemi. La loro presenza, abbondanza e distribuzione forniscono informazioni preziose sui cambiamenti ambientali, permettendo di comprendere in tempo reale l’impatto delle attività umane sulla natura.

Già in passato, un editoriale di EBN Italia aveva accennato alla cosiddetta “guerra dei big data” nel campo della ricerca scientifica, un fenomeno che sta rivoluzionando anche l’ornitologia. In questo contesto, la raccolta di grandi quantità di dati osservativi provenienti da una rete capillare di volontari rappresenta una risorsa senza precedenti per lo studio delle popolazioni ornitiche e delle loro dinamiche. La quantità di informazioni disponibili è diventata così vasta e articolata da rendere possibile un’analisi più approfondita delle tendenze a lungo termine, superando i limiti delle campagne di monitoraggio tradizionali, spesso condotte su scala ridotta o con intervalli temporali discontinui.

eBird Italia si inserisce pienamente in questo scenario, affermandosi come uno dei progetti di citizen science più importanti dedicati alla raccolta e condivisione di dati sull’avifauna. La citizen science, o scienza partecipativa, coinvolge cittadini appassionati e volontari nella raccolta di dati scientifici, creando una sinergia virtuosa tra la comunità degli osservatori e la ricerca accademica. eBird Italia non è un’isola, ma fa parte di un ecosistema di piattaforme europee di monitoraggio ornitologico, affiancandosi a progetti consolidati come la famiglia Ornitho (attiva in diversi paesi tra cui Italia, Svizzera, Francia e Germania), BirdTrack nel Regno Unito, Trektellen nei Paesi Bassi e Artportalen in Scandinavia. Ognuna di queste piattaforme contribuisce alla ricerca scientifica, alla protezione degli habitat naturali e all’individuazione di specie a rischio, offrendo dati fondamentali per la pianificazione delle politiche di conservazione. L’interconnessione di queste reti crea un’infrastruttura globale capace di monitorare l’avifauna su scala continentale, con ricadute dirette sulla tutela della biodiversità.

I dati raccolti tramite eBird Italia non sono semplicemente una collezione di osservazioni, ma una vera e propria risorsa per la ricerca scientifica. Grazie alla capillarità della rete di osservatori, che copre tutto il territorio italiano, è possibile ottenere informazioni dettagliate sulla distribuzione e sulla fenologia delle specie. Gli ornitologi utilizzano questi dati per condurre analisi su trend di lungo periodo, individuando le specie in declino o quelle che mostrano espansioni recenti, e per approfondire aspetti legati all’ecologia delle popolazioni. Uno degli aspetti più preziosi della citizen science è la capacità di fornire dati aggiornati in tempo reale, consentendo di rispondere rapidamente a fenomeni emergenti, come la diffusione di specie invasive, le ondate migratorie insolite o l’impatto di eventi climatici estremi.

Un altro punto di forza di eBird Italia rispetto ai metodi di ricerca tradizionali è la mole di dati raccolti: migliaia di osservatori distribuiti su tutto il territorio nazionale permettono di ottenere una quantità di informazioni altrimenti impensabile. Tuttavia, la grande quantità di dati raccolti non significa rinunciare alla qualità: tutte le segnalazioni inserite vengono validate da un gruppo di esperti, appositamente costituito, con lunga esperienza sul campo. Questo sistema di controllo, user friendly, in quanto nessun dato può essere cancellato dai validatori, garantisce l’affidabilità delle osservazioni (data quality) trasformando il progetto in una risorsa scientifica pienamente utilizzabile. Oltre al valore scientifico rappresenta uno strumento estremamente utile per il birdwatcher. La piattaforma permette di organizzare in modo sistematico le proprie osservazioni, creando una sorta di diario digitale delle proprie uscite, con la possibilità di geolocalizzare gli avvistamenti e allegare foto o note descrittive. Ogni utente può consultare le proprie checklist in qualsiasi momento, monitorando il proprio archivio personale e confrontandolo con quello degli altri osservatori. Questa funzionalità non solo facilita la gestione delle osservazioni, ma stimola anche la partecipazione attiva alla raccolta dati.

Un altro aspetto molto apprezzato è la possibilità di utilizzare eBird per programmare viaggi di birdwatching, in Italia e all’estero. Grazie alle mappe interattive e ai database globali, l’utente può scoprire in anticipo le migliori aree di osservazione in una determinata area, consultando le liste delle specie più segnalate e pianificando le proprie uscite in modo mirato. Questa funzione lo rende uno strumento prezioso per i viaggiatori ornitologici, favorendo la scoperta di nuove aree e la partecipazione a network di osservatori in tutto il mondo.

Il progetto dimostra come la citizen science possa coniugare passione, scienza e conservazione, creando una rete di osservatori che contribuiscono attivamente alla tutela della biodiversità. La combinazione di tecnologia, partecipazione collettiva e rigore scientifico rende questa piattaforma uno strumento di riferimento sia per la ricerca ornitologica, sia per la diffusione della cultura del birdwatching come pratica di conoscenza e rispetto della natura.

Partecipare a Ebird Italia

Partecipare a eBird Italia costituisce una grande opportunità per approfondire e strutturare la propria passione per il birdwatching. La piattaforma offre agli utenti uno strumento potente e intuitivo per registrare le proprie osservazioni, creando un archivio personale dettagliato e accessibile in qualsiasi momento. Grazie a questa funzionalità, ogni birdwatcher può tenere traccia delle proprie uscite sul campo, monitorare le specie incontrate e osservare l’evoluzione delle proprie esperienze nel tempo.

Uno degli aspetti più apprezzati è la possibilità di accedere a statistiche personalizzate basate sui dati inseriti. Gli utenti possono visualizzare il numero totale di specie osservate e analizzare le proprie segnalazioni in diversi contesti geografici. eBird suddivide infatti le osservazioni su più livelli, offrendo classifiche e dati per:

• Singoli paesi (ad esempio, l’Italia o qualsiasi altro stato nel mondo).

• Aree geografiche più ampie, come l’intero continente europeo, la regione del Paleartico occidentale, l’Emisfero settentrionale o persino il globo intero.

• Numero complessivo di checklist inviate, parametro che consente di valutare il proprio livello di partecipazione e confrontarlo con altri utenti della community.

In eBird, il concetto di checklist è centrale e ha un valore superiore al singolo dato di avvistamento. A differenza di altre piattaforme di raccolta dati ornitologici, che si basano su segnalazioni puntuali di singole specie, eBird incentiva gli utenti a compilare intere checklist per ogni uscita, registrando tutte le specie osservate in un determinato arco di tempo e luogo. Questo metodo consente di raccogliere informazioni molto più complete e strutturate, migliorando la qualità e l’affidabilità del database.

Le checklist di eBird offrono inoltre elementi essenziali che spesso mancano in altre piattaforme, come:

• Informazioni dettagliate sullo sforzo di osservazione, che permettono di valutare la copertura e la precisione dei dati raccolti (ad esempio, durata dell’uscita, distanza percorsa e numero di osservatori coinvolti);

• Dati completi anche sulle specie non osservate, utili per comprendere l’assenza di determinate specie in determinati contesti e periodi;

• Possibilità di contribuire con audio e immagini, arricchendo il valore scientifico delle segnalazioni e permettendo una più precisa validazione delle osservazioni.

Grazie a questo sistema strutturato, partecipare a eBird non significa soltanto tenere traccia delle proprie osservazioni personali, ma anche fornire dati di grande valore scientifico, utili per studiare le popolazioni ornitiche e il loro andamento nel tempo.

Come accedere

L’accesso è semplice e intuitivo. Per iniziare, è necessario registrarsi inserendo il proprio indirizzo email, il nome e il cognome. Una volta completata la registrazione, le credenziali fornite potranno essere utilizzate sia per accedere al portale tramite PC, sia per utilizzare la App mobile, disponibile per smartphone e tablet. L’uso della App eBird offre diversi vantaggi rispetto alla versione desktop, soprattutto per chi pratica birdwatching sul campo. Una delle caratteristiche più utili è la capacità di tracciare automaticamente il percorso dell’utente durante l’uscita, anche in modalità offline, grazie all’uso del GPS dello smartphone. Questo significa che, anche in aree remote prive di connessione, la App continuerà a registrare la posizione e il tragitto seguito, garantendo una precisione elevata nella localizzazione degli avvistamenti. La geolocalizzazione accurata dei dati è uno degli aspetti distintivi di eBird e consente di ottenere informazioni affidabili e dettagliate sulla distribuzione delle specie.

Compilare una checklist tramite la App

Una volta iniziata una sessione di birdwatching, è possibile avviare una checklist. Il sistema fornirà un elenco di specie probabili per l’area in cui ci si trova, basandosi sulle precedenti segnalazioni degli altri utenti. Questo strumento è particolarmente utile per identificare più rapidamente le specie osservate, restringendo il campo alle più frequenti in quella specifica zona e periodo dell’anno.

Per facilitare l’inserimento dei dati, utilizza un sistema di etichette colorate per segnalare la rarità delle specie:

• Specie rare → Contrassegnate con un simbolo rosso, simile a un cartello di divieto di accesso;

• Specie poco comuni → Indicate con un simbolo giallo, a segnalare che sono avvistamenti meno frequenti, ma comunque plausibili.

Se si segnala una specie rara, il sistema richiede note aggiuntive obbligatorie, insieme, se possibile, a prove fotografiche o audio, in modo che l’osservazione possa essere verificata dagli esperti.

Al termine della sessione di birdwatching, è possibile fermare la registrazione della checklist. Il sistema fornirà automaticamente dati essenziali come:

• Tempo totale trascorso nell’uscita

• Distanza percorsa (in km)

• Attribuzione della propria check list a un hotspot già presente oppure se ne può creare uno nuovo

Questi dettagli sono particolarmente importanti dal punto di vista scientifico, perché trasformano ogni checklist in un transetto di monitoraggio, utile per comprendere la distribuzione delle specie in base all’impegno di osservazione.

Inserire dati tramite PC

Se invece si preferisce caricare i dati dal PC, il processo è leggermente più complesso e richiede qualche passaggio in più. Dopo il login, il sistema proporrà diverse opzioni per la localizzazione dell’osservazione:

• Selezione da “le tue località”, per chi ha già salvato luoghi preferiti;

• Scelta tramite mappa, che permette di individuare manualmente un nuovo sito di osservazione.

In quest’ultimo caso, si aprirà una mappa Google interattiva, dove si potranno distinguere due tipi di segnalazioni già esistenti:

• Hotspot (punti rossi) → Località già utilizzate da più utenti, particolarmente ricche di avvistamenti.

• Località personali (punti azzurri) → Luoghi con segnalazioni singole occasionali o no, creati dal singolo utente

Una volta scelta la località, si accederà alla schermata successiva, dove andranno inseriti manualmente:

• Data dell’osservazione

• Tipo di checklist (itinerante, stazionaria, storica, casuale, ecc.)

• Orario di inizio e durata dell’uscita

• Distanza percorsa

• Numero di partecipanti

A differenza della App, che calcola automaticamente i parametri, dal PC è necessario inserirli manualmente, rendendo il processo più laborioso. Per questo motivo, può essere più utile utilizzare il PC per l’inserimento di dati storici o osservazioni casuali, mentre per le uscite sul campo la App rimane lo strumento più pratico ed efficiente.

Checklist complete e incomplete

Al termine dell’inserimento, il sistema chiederà se la checklist è completa. Una checklist completa include tutte le specie che si è riusciti a identificare, sia visivamente che tramite il canto, mentre una checklist incompleta contiene solo una selezione parziale delle specie osservate (ad esempio, se si segnalano solo gli avvistamenti più interessanti o si inseriscono dati frammentari da un’osservazione occasionale o storica).

Le checklist incomplete non vengono conteggiate nel database principale, perché forniscono dati meno affidabili per le analisi scientifiche. Pertanto, per contribuire in modo più efficace al progetto, è sempre consigliabile compilare checklist complete, anche se includono specie comuni o osservazioni apparentemente banali.

La tassonomia di eBird e le sue peculiarità

La classificazione delle specie utilizzata si basa principalmente sulla Clements Checklist of Birds of the World, mentre quella adottata per confronto, da UBird, segue la tassonomia della IOC World Bird List (International Ornithological Congress). Scriviamo “principalmente” perché, nella checklist globale di eBird, esistono alcuni split (separazioni di specie) non ancora riconosciuti ufficialmente dalla Clements, creando occasionalmente discrepanze tra i due sistemi. Questo aspetto, pur essendo di interesse per chi si occupa di tassonomia a livello globale, esula dagli obiettivi di questo articolo. Tuttavia, è importante sapere che queste differenze possono incidere sulle classifiche mondiali degli osservatori, generando variazioni nei conteggi delle specie registrate (e a volte discussioni tra lister).

Per quanto riguarda l’Italia, uno degli esempi classici di queste differenze è la Cornacchia grigia e la Cornacchia nera, che in eBird sono considerate due specie distinte: Cornacchia grigia (Corvus cornix) e Cornacchia nera (Corvus corone). Al contrario, il Pigliamosche tirrenico (Muscicapa tyrrhenica), recentemente separato dal Pigliamosche (Muscicapa striata) nella tassonomia IOC, non è ancora stato inserito come specie distinta in eBird. Rispetto al discorso precedente, i Saltimpali sono splittati come nella IOC, in Saltimpalo (Saxicola torquatus), Saltimpalo siberiano (S. maurus) e Saltimpalo di Stejneger (S. stejnegeri). Interessante che per il Picchio verde siano indicate due voci, una per Picus viridis e un’altra per P. viridis/karelini che effettivamente è la sottospecie presente dall’Italia all’Asia minore e Caucaso La possibilità di registrare questa sottospecie consente una maggiore precisione nelle segnalazioni e offre un’opportunità di approfondimento tassonomico per gli appassionati.

Un caso singolare in eBird riguarda i Crocieri (Loxia), che vengono differenziati in base ai “call types” (tipi di richiamo). Questo sistema è molto diffuso nei paesi anglosassoni, ma meno familiare per gli ornitologi italiani, che non sono soliti distinguere i diversi tipi di vocalizzazione come un criterio tassonomico rilevante sul campo. In eBird, le varianti vocali dei Crocieri sono codificate con lettere come Type A, B, C, e così via.

Oltre alle specie ufficialmente riconosciute, eBird include voci specifiche per i gruppi tassonomici di difficile identificazione, utili per le osservazioni sul campo in cui l’attribuzione esatta a livello di specie o sottospecie non è certa. Alcuni esempi, ma ce ne sono anche altri, sono:

• “Gruppo Luì piccolo” (per gli avvistamenti in cui non è possibile distinguere tra Phylloscopus collybita e Phylloscopus tristis);

• “Gruppo Ciuffolotto” (quando l’osservazione riguarda esemplari che potrebbero appartenere a più sottospecie difficilmente distinguibili a vista).

• Inoltre, eBird consente di registrare osservazioni indeterminate come:

• “Peep” di limicolo (quando non si riesce a identificare con certezza una specie di piccolo trampoliere);

• “Falco sp.” o “Hawk sp” (per avvistamenti di falchi che non è stato possibile determinare con precisione), “Crow sp” (per osservazioni di corvus non identificati), “Phylloscopus sp” (per luì non determinati) e i classici Gheppio/Grillaio, Rampichino comune/Rampichino alpestre etc.

Infine, eBird include anche le specie alloctone e gli ibridi, sebbene questi gruppi non contribuiscano al conteggio delle specie nella checklist globale. Ciò significa che, pur essendo catalogati, non influenzano il numero totale delle specie registrate da un utente o il ranking nelle classifiche nazionali e internazionali.

Funzioni di base

Oltre a essere una piattaforma di archiviazione e condivisione delle osservazioni ornitologiche, eBird è anche un potente motore di ricerca che aiuta i birdwatcher a individuare le specie target e a scoprire nuove località ideali per l’osservazione degli uccelli. Grazie alla vastissima mole di dati raccolti dagli utenti di tutto il mondo, il sistema consente di monitorare la distribuzione delle specie e di ottenere informazioni dettagliate su quando e dove è più probabile avvistare un determinato uccello.

Il mio eBird: il centro di controllo personale

La sezione “Il mio eBird” (https://ebird.org/home) è il punto di partenza per ogni utente che desidera gestire le proprie osservazioni e accedere a dati statistici dettagliati. Da questa pagina è possibile:

• Visualizzare la propria life list, ovvero l’elenco totale delle specie osservate, con la possibilità di filtrarla per anno, mese, regione, località o altre categorie;

• Accedere a tutte le checklist caricate, rivedere i dati inseriti e, se necessario, modificarli o aggiungere dettagli;

• Personalizzare il proprio profilo eBird, con la possibilità di aggiornare le informazioni personali e visualizzare il proprio contributo alla piattaforma.

Ma il vero punto di forza è la sezione di esplorazione dei dati, che offre numerosi strumenti per approfondire la conoscenza delle specie e migliorare la propria esperienza di birdwatching.

Esplorare i dati

Nella sezione “Il mio eBird” si possono trovare diverse funzioni avanzate per navigare tra i dati raccolti dalla community. Ecco le principali:

• Mappe di distribuzione globale: permettono di visualizzare, in tempo reale, dove è stata segnalata una determinata specie in qualsiasi parte del mondo. Ogni avvistamento è rappresentato con un punto sulla mappa, con dettagli sul numero di individui osservati, la data e l’osservatore.

                                                               Mappe di Ebird: distribuzione dell’Oca colombaccio nel Mediterraneo (in arancio la presenza stabile, viola carico le aree con più osservazioni, azzurro singoli dati)

• Hotspot di birdwatching: una funzione che evidenzia le località più popolari per l’osservazione degli uccelli, consigliate direttamente dai birdwatcher che hanno caricato checklist in quelle aree. Gli hotspot sono segnalati su una mappa e si possono filtrare per regione, paese o addirittura specifici parchi e riserve naturali.

• Statistiche delle specie: per ogni regione o nazione è possibile consultare statistiche aggiornate sulla presenza delle diverse specie, scoprire quali sono state le ultime segnalazioni e visualizzare l’elenco degli osservatori più attivi e delle checklist più recenti.

• Grafici a barre sulla fenologia: questa funzione permette di analizzare la stagionalità delle specie, mostrando con che frequenza vengono segnalate nel corso dell’anno. I dati sono rappresentati con grafici a barre che indicano in quali periodi una specie è più abbondante o più rara in una determinata zona.

• Notifiche eBird Alerts: gli utenti possono impostare avvisi personalizzati per ricevere una notifica via email ogni volta che una specie rara o una specie target viene segnalata nella propria area. Le notifiche possono essere ricevute con cadenza oraria o giornaliera, a seconda delle preferenze dell’utente.

• Lista delle specie target e degli hotspot mai visitati: questa è una funzione molto utile per i birdwatcher che vogliono ampliare la loro lista di specie osservate. Basandosi sulle checklist preced

Funzioni speciali di ricerca

Ebird possiede alcune funzioni particolari che si sposano molto bene con l’attività di ricerca sul campo:

·  trip report: se si fa un viaggio alla scoperta di un’area, si possono unire tutte le osservazioni in un unico report che tiene conto della specie osservate cumulativamente,

·  condivisione: la piattaforma incentiva il birdwatching fatto in compagnia e ogni check list può essere condivisa. La specie osservate fanno parte in maniera cumulativa del team ma non vengono conteggiate singolarmente al singolo utente,

·  grafici a barre: nella sezione “esplora”, la funzione “grafici a barre” è una miniera di informazioni. Scegliendo l’area geografica da esplorare fino a livello regionale e la specie preferita si ottengono delle mappe in cui con vari colori (azzurro=dati vecchi, viola=dati più recenti) si illustra la distribuzione sul territorio. Se scegliete un periodo recente, la mappa vi fa vedere solo gli hotspot dove quelle specie è stata segnalata.

·  galleria personale audio e foto: i file audio così come le foto sono sempre visibili nella sezione personale “il mio ebird” ma con la funzione “cerca foto e audio” potete vedere tutte quelle inserite a sistema e votarle per la loro qualità,

·  servizi di statistica: nella sezione “confronta i tuoi totali” ci sono le statistiche dei propri dati confrontati con quelli degli altri utenti. Viene elaborata una classifica mondiale, nazionale e regionale. Non solo, c’è anche quella del “mio giardino”

Ebird è Scienza

EBird è una piattaforma globale e il suo database è una miniera costituita da miliardi di dati che sono di estremo interesse per l’ornitologia. Il Cornell Lab for Ornitology usa modelli statistici e machine learnig all’avanguardia per realizzare rappresentazioni grafiche e strumenti per aiutare gli ornitologi a meglio comprendere le migrazioni, i pattern di numerosità, le aree di distribuzione e molto altro. Il team trasforma i dati grezzi (il cui database è liberamente scaricabile - vedi più avanti) in immagini satellitari ad alta risoluzione di NASA, NOAA e USGS tramite modelli statistici per prevedere le tendenze delle popolazioni e indicare quando, dove e in che numero una specie è presente per ogni settimana dell’anno. La maggioranza dei numerosi contenuti scientifici sono in lingua inglese perché le specie trattate sono generalmente a distribuzione neartica ma le funzioni messe a disposizione dalla Cornell sicuramente avranno nei prossimi anni un forte impatto anche sulla realtà europea e italiana. Tuttavia, già alcuni esempi sono disponibili per l’Europa:

·  Effetti del cambiamento climatico – Studi basati su dati estratti da eBird per le isole Fær Øer e per la Scandinavia hanno mostrato come specie invernali, tra cui il Tordo sassello (Turdus iliacus) e il Merlo dal collare (Turdus torquatus), stiano modificando i loro areali in risposta a inverni più miti.

·  Espansione di specie invasive – eBird ha contribuito a tracciare la diffusione di specie alloctone, come il Parrocchetto dal collare (Psittacula krameri) in alcune città europee come Siviglia e Londra, aiutando nella gestione delle loro popolazioni.

Questi esempi dimostrano come eBird sia uno strumento cruciale per comprendere le dinamiche della fauna selvatica e supportare azioni di conservazione mirate in Europa.

Richiesta e scarico dei dati

eBird offre accesso gratuito ai dati tramite il download di file accessibili con Excel e di API predefinite e personalizzabili. 

·  Scaricare i propri dati

È la cosa più semplice: basta accedere al vostro profilo “Il mio Ebird” e poi nella spalletta di sinistra scegliere “Preferenze” e farne richiesta tramite lo specifico link: i dati vi arriveranno immediatamente sotto forma di un file.zip che contiene tutti i dati un unico file.csv.. Non si può selezionare l’area o le date, il file risulterà quindi molto corposo. Il file è ordinato per numero progressivo di ID e a prima vista potrebbe impaurirvi. Niente paura: per ordinare i dati in colonne selezionate con Excel la prima colonna, poi andate su Dati e selezionate “Testo in colonne”, scegliere poi “Delimitato”, biffate “Tabulazione” e “Virgola”, e poi “Fine”. Otterrete in dati ordinati in colonne in cui la prima colonna è l’ID, poi il nome della specie in italiano, quello scientifico mentre le coordinate geografiche saranno in colonna J e K, la data in L. Attenzione che con un Mac conviene usare Numbers perché le coordinate geografiche non saranno separate correttamente da una virgola ma da un punto e risulteranno errate. 

·  Scaricare tutti i dati riferiti a una specie e a un’area

È necessario farne richiesta tramite questo link (https://ebird.org/data/download) che apre uno specifico formulario che vi richiede una breve descrizione (in inglese) del progetto e dei motivi di richiesta dei dati di eBird. La Cornell si impegna a evadere le richieste non commerciali entro una settimana: per esperienza personale, i dati vengono concessi entro un massimo 48 ore. I dati sono aggiornati su base mensile il giorno 15 di ciascun mese (attenzione, non in tempo reale) e sono compressi in una cartella.zip che contiene anche la documentazione sul livello richiesto di citazione. Attenzione perché non sono presenti i dati di specie oscurate di default di particolare interesse conservazionistico ed è possibile che contenga dati non validati. La stessa Cornell consiglia per ordinare dataset molto corposi, di farlo con Auk (https://cornelllabofornithology.github.io/auk/) una utility gratuita che al bisogno vi permette di organizzare al meglio il vostro subset di dati.

Le due App indispensabili: eBird e Merlin ID

Parlando di eBird è impossibile non citare le due App principali che arricchiscono l’esperienza del birdwatching: eBird e Merlin Bird ID.

Merlin Bird ID: il riconoscimento intelligente delle specie

Merlin Bird ID è un’App basata sull’intelligenza artificiale, sviluppata dal Cornell Lab of Ornithology, che permette di identificare gli uccelli sia tramite il riconoscimento dei canti e versi, sia attraverso il caricamento di foto. Registrando un suono direttamente dal campo con lo smartphone, l’App analizza il canto e suggerisce le possibili specie compatibili. Questo strumento, sempre più preciso grazie ai continui aggiornamenti e al machine learning, è una risorsa essenziale per ogni birdwatcher. Non approfondiamo oltre in questa sede, ma ne parleremo dettagliatamente in uno dei prossimi numeri.

L’App eBird: più di un semplice strumento di registrazione

Abbiamo già accennato che l’App eBird semplifica l’inserimento dei dati direttamente sul campo, ma offre anche funzioni uniche e diverse rispetto al sito web.

Schermata principale e avvio della checklist

All’apertura dell’App, la schermata principale presenta subito l’opzione “Avvia checklist”, il cuore dell’applicazione. Tuttavia, nella parte inferiore della schermata, si trovano altre icone essenziali che ampliano le possibilità di esplorazione e organizzazione delle proprie osservazioni.

Funzione “Esplora”: scoprire hotspot e specie target

Cliccando su “Esplora”, si apre un mondo di informazioni utilissime per pianificare le proprie uscite di birdwatching. Una delle caratteristiche più interessanti è la mappa degli hotspot nelle vicinanze, che può essere settata per coprire un raggio da 1 a 30 chilometri dalla propria posizione.

Sulla mappa compaiono due tipi di segnaposto:

• Segnaposto rossi → indicano hotspot già visitati dall’utente.

• Segnaposto blu → segnalano hotspot mai visitati in un intervallo di tempo selezionabile (da 1 a 30 giorni).

Questa funzione è ideale per chi vuole scoprire nuove aree di birdwatching nelle vicinanze.

Funzione “Targets”: non perdere nemmeno una specie

Subito sotto la mappa degli hotspot, c’è la sezione “Targets”, che mostra le specie segnalate da altri utenti ma che non sono ancora state registrate nella checklist mensile o annuale dell’utente.

Se volete mantenere aggiornata la vostra lista personale e vi siete persi qualche segnalazione importante, il box “Obiettivi” ve le riassume in ordine sistematico o cronologico.

Ma non finisce qui: se siete curiosi di sapere dove e da chi è stata segnalata una specie, basta cliccarci sopra per ottenere:

• Il nome della località dell’avvistamento,

• La checklist dell’utente che ha segnalato la specie,

• Informazioni su come raggiungere la località (utilissimo per pianificare le uscite).

Funzione “Il mio eBird”: monitorare i propri progressi

• Per chi ama tenere traccia dei propri progressi, la sezione “Il mio eBird” fornisce una panoramica dettagliata sulle proprie osservazioni. Qui è possibile:

• Visualizzare il riepilogo delle proprie osservazioni mensili e annuali, confrontandole con i dati degli ultimi 4 anni,

• Accedere alla lista delle specie segnalate storicamente nella propria regione o a livello nazionale,

• Tenere sotto controllo il proprio contributo alla community.

Impostazioni: personalizzare l’esperienza

Infine, nell’ultima icona “Impostazioni”, troviamo un riepilogo delle principali configurazioni dell’App. Due impostazioni meritano particolare attenzione:

• Assicurarsi che il pacchetto di dati selezionato sia “Italy”, per garantire la corretta visualizzazione delle specie locali.

• Verificare che i nomi comuni delle specie siano impostati in italiano, per una consultazione più immediata.

Un’App completa per ogni birdwatcher

Grazie a queste funzionalità, l’App eBird non è solo un mezzo per registrare le proprie osservazioni, ma un vero e proprio strumento interattivo per pianificare uscite, trovare nuove specie e monitorare i propri progressi.

In combinazione con Merlin Bird ID, diventa un compagno indispensabile per ogni birdwatcher, dal principiante all’esperto, permettendo di riconoscere gli uccelli con precisione, trovare i migliori punti di osservazione e contribuire alla comunità scientifica in modo semplice e immediato.

Se volete approfondire il tutto via Youtube ecco un contributo sul nostro canale EBN. (inserire QR code)

In conclusione

Condividere dati con eBird Italia è un piccolo gesto che può provocare un enorme impatto. “Every bird counts!” è il motto della piattaforma. Ogni avvistamento, anche quello di una specie comune, può essere un tassello fondamentale per comprendere i cambiamenti in corso negli ecosistemi. Per i birdwatcher che amano la natura e desiderano proteggerla, eBird offre l’opportunità di fare parte di un movimento globale che unisce persone, conoscenze e azioni concrete per il bene della biodiversità.