Il 2020 è stato un anno terribile per tutti, ma nella grande tragedia che lo ha caratterizzato, è fiorita una condizione per chi, come molti di noi, ha sempre vissuto immerso in una città: il silenzio.
In quella cessazione di rumori l’autore ha trovato uno spazio inaspettato che conosceva solo di notte. In quella dilatazione anomala, in quella sfera di relativa mancanza di suoni, Davide ha potuto ricaricare una parte di sè, trovare le energie necessarie per essere produttivo e per terminare un piccolo libro poetico e filosofico che aveva iniziato due anni prima, dal titolo “Il Rondone celeste”. Il libro narra con un linguaggio poetico, integrato dalla prosa, l’incontro tra un bambino e un Rondone molto particolare, durante una tempesta, in riva al mare. Da quel contatto straordinario accaddero degli eventi eccezionali e fuori dal comune. Coprotagoniste della storia diverse specie di uccelli, la Berta maggiore, le Berte minori, i Gruccioni, gli Storni, il Beccamoschino, l’Occhione, il Tottavilla, la Garzetta, il Cigno reale, il Fratino, il Piovanello, il Pettirosso, il Piccione domestico, il Codirosso spazzacamino, il Rigogolo, i Fiorrancini, l’Upupa, il Picchio muraiolo, la Sula e ovviamente i rondoni delle specie note in Italia.
Davide ha scritto Il Rondone celeste per dare forma, con gli strumenti della parola, a un sogno che fece all’età di nove anni. Non fu un sogno come tutti gli altri, fu un’esperienza onirica che lo segnò in maniera profonda e che condizionò molte scelte importanti della sua vita.
Il lettore potrà capire quest’opera letteraria soltanto leggendo il libro con calma, dall’inizio alla fine, facendosi coinvolgere dalle immagini poetiche, che andranno a costruire la storia citata sopra.
L’opera è stata realizzata per essere fruita a diversi livelli, secondo le conoscenze e la capacità del lettore, che potrà comprenderla nel suo messaggio di superficie oppure nella sua filosofia più profonda. Metà dei proventi derivati dalla vendita del libro saranno devoluti a EBN Italia per il progetto “Salviamo il falco Lanario”.